FABIO CASTORI
Cronaca

‘Magreb Connection’, scacco matto al boss: sequestrati i beni dell'organizzazione

La polizia ai sensi della normativa sulle misure di prevenzione e antimafia, ha colpito il patrimonio del capo del clan che controlla le attività illecite sulla costa fermana. Nel mirino un immobile, i conti correnti e una moto di pregio frutto dei ricavi del traffico di stupefacenti

Fermo, 10 gennaio 2024 - Scacco matto al boss della ‘Magreb Connection’ da parte della polizia che, ai sensi della normativa sulle misure di prevenzione e antimafia, ha colpito il patrimonio dell’organizzazione che controlla gli affari illeciti e il traffico di droga lungo la costa fermana.

Scacco matto al boss della "Magreb Connection": sequestrati i beni dell'organizzazione (Foto Zeppilli)
Scacco matto al boss della "Magreb Connection": sequestrati i beni dell'organizzazione (Foto Zeppilli)

La divisione anticrimine della questura di Fermo, coadiuvata dal Comando della Guardia di Finanza nucleo polizia economica e finanziaria di Ascoli Piceno, ha eseguito la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni a carico di un marocchino di 36 anni residente a Lido Tre Archi di Fermo, considerato il capo di uno dei due clan di nordafricani in lotta per il controllo del territorio.

La misura dà riscontro alle incisive indagini di natura personale e patrimoniale effettuate dalla sezione misure patrimoniali in seno alla divisione anticrimine fermana, nei confronti del pluripregiudicato 36enne, che gravita da anni nel Fermano. Il boss della “Magreb Connection” è stato coinvolto in numerose indagini in materia di sostanze stupefacenti e molto incisive si sono rivelate due operazioni della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, rispettivamente denominate “Spada” e “Tifone” che, oltre a smantellare due importanti sodalizi criminali, hanno portato alla luce le attività illecite del 36enne colpito dalla misura patrimoniale. “Proprio la condivisione dell’eccezionale patrimonio informativo da parte dei militari della Guardia di Finanza – spiega il dirigente della divisione anticrimine, Francesco Costantini - ha consentito ai nostri uomini la ricostruzione del patrimonio del 36enne marocchino. Nella proposta del questore, poi condivisa dal tribunale di Ancona, viene evidenziata buona parte degli investimenti dei proventi delle attività criminali del destinatario del provvedimento ablativo, nelle quali è stato coadiuvato anche dai parenti della sua convivente, anch’essa pluripregiudicata e attualmente ristretta in carcere in esecuzione di una misura cautelare. Solo a seguito di questa accurata ricostruzione del patrimonio, durata oltre un anno con accertamenti effettuati anche all’estero, siamo riusciti a risalire ad alcuni beni per i quali è stata ottenuta l’ablazione poiché oggetto di investimento dei proventi illeciti derivanti dal traffico di stupefacenti”. La misura eseguita ieri ha consentito di sequestrare un appartamento sito a lido tre archi, due conti correnti e una moto di pregio per un valore complessivo stimato di circa 70.000 euro. Al termine delle operazioni il compendio dei beni è stato messo a disposizione dell’amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Ancona sezione misure di prevenzione. “La lotta ai patrimoni illeciti – sottolinea Costantini - costituisce una delle attività strategiche più incisive di contrasto alla criminalità e vede impegnate sul territorio nazionale le divisioni anticrimine delle questure coordinate, a livello centrale, dal servizio centrale anticrimine in seno alla direzione centrale anticrimine del dipartimento di pubblica sicurezza”. Nel complesso, per l’esecuzione del provvedimento sono stati impiegati ben 25 uomini: 6 dalla divisione anticrimine, 4 della squadra mobile, 6 operatori del reparto prevenzione crimine di Perugia, 6 militari della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno - nucleo polizia economica e finanziaria, due finanzieri del Comando provinciale di Fermo e un’unità cinofila della Guardia di Finanza, di San Benedetto del Tronto. Ha partecipato inoltre una squadra del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Fermo.