PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

"Lo sviluppo sia coerente con il territorio"

Il ‘no’ al metanodotto sulla Valdaso arriva anche dall’Associazione Tutela e Valorizzazione della Valdaso, presieduta da Luigi Sciamanna. "L’Associazione –...

Luigi Sciamanna. , presidente dell’Associazione Tutela e Valorizzazione della Valdaso

Luigi Sciamanna. , presidente dell’Associazione Tutela e Valorizzazione della Valdaso

Il ‘no’ al metanodotto sulla Valdaso arriva anche dall’Associazione Tutela e Valorizzazione della Valdaso, presieduta da Luigi Sciamanna. "L’Associazione – spiega il presidente – è nata per sostenere lo sviluppo corale della Valdaso nel rispetto della vocazione del territorio".

Sciamanna, quando è nato il ‘no’ deciso al progetto?

"In sede di conferenza dei servizi, in Regione Marche, tutte le amministrazioni comunali si erano dichiarate contrarie al progetto. La dirigenza regionale, a dimostrazione che il metanodotto non era stato progettato per servire l’impianto del biodigestore, aveva fatto eliminare il tratto che raggiungeva l’area di Force interessata. Poi però la bretella è riapparsa sul tracciato. Credo sia sufficiente a capire che qui non si tratta di un’opera pubblica ma privata a discapito dell’integrità ambientale della valle".

Quindi per l’associazione, il problema è nel collegamento con l’inceneritore di Force?

"E’ bene ricordare che un metanodotto al servizio delle utenze locali in Valdaso, è già presente. E si dovrebbe riflettere sui tanti aspetti che questo ‘Anello della Valdaso’ va a creare sul territorio come impatto sia pratico per gli agricoltori che investono in tecniche di coltivazione di ultima generazione sia di immagine per la Valdaso, da sempre terra agricola che si sottopone al rischio di essere danneggiata in modo irreversibile. Pensiamo solo per un attimo al metanodotto al servizio del biodigestore e poi cerchiamo di immaginare le conseguenze del funzionamento dello stesso. Basta prevedere la reale portata di traffico lungo la valle con impatto di inquinamento e deterioramento della bellezza naturale di quest’area a fronte dell’impegno degli agricoltori che investono nel contratto di fiume finalizzato alla rinuncia di fitofarmaci e attivazione di sistemi di produzione biologici a tutela dell’ambiente e della salute umana".

Crede che questa vicenda debba interessare solo i proprietari terrieri?

"La propria identità, non dovrebbe mai essere svenduta. Nessun cittadino dovrebbe assistere impotente alla distruzione del futuro di questa terra e dell’agricoltura".

Come proseguirà l’impegno dell’associazione contro il metanodotto?

"Portiamo avanti la battaglia contro il biodigestore da cinque anni. Unitamente ad altri Comuni abbiamo sottoscritto la richiesta di annullamento del procedimento formulata alla Regione Marche, mentre ci stiamo muovendo in più direzioni contro il metanodotto".

Paola Pieragostini