La fotografia del territorio, della sua economia, di quello che vivono le persone tra ricerca di lavoro e speranze per il futuro. è il Rendiconto sociale dell’Inps, presentato ieri a tutte le autorità del territorio, uno strumento di vigilanza, di raccolta dati e informazioni sulla complessa attività svolta, per misurare le prestazioni erogate e l’efficienza dei servizi nel rapporto con cittadini e imprese. Presente la direttrice regionale dell’Inps, Emanuela Zambataro, con il presidente del comitato provinciale di Fermo Alfonso Cifani a spiegare la necessità di unire le forze, in un tempo di criticità ancora elevato. Il prefetto Edoardo D’Alascio, nel commentare i dati forniti, ha spiega: "Ho notato una presenza di uffici e servizi nel territorio più alta rispetto alle altre province delle Marche, il che dimostra una grande attenzione all’utente finale, il cittadino e la persona. Ancora c’è da fare per quanto riguarda la retribuzione al femminile, ancora più bassa di quella maschile, l’ho notato con imbarazzo e dispiacere, cerchiamo di lottare sempre per annullare questo gap". Il sindaco Paolo Calcinaro ha spiegato che il fermano ha vissuto anni difficili, il sisma, il covid, l’inflazione, lo shock energetico, oggi la stagnazione dei consumi soprattutto su settori che riguardano il nostro distretto: "Anni durissimi e se il territorio ha tenuto è perché tutti ci mettono del proprio. Mi colpisce un dato nella velocità nel riconoscere la cassa integrazione, nelle Marche e soprattutto a Fermo, ci siamo sentiti in occasione dell’incendio della Bakery, si è fatto squadra tutti, vissuto immediatamente, è un segno che fa capire come tutti cercano di supportare questo territorio. ci sono segnali importanti di tenuta e tenere dopo dieci anni così è già molto forte.
Il direttore provinciale Maurizio Petrelli ha spiegato la popolazione fermana è in saldo negativo costante, i decessi sono stabili, diminuiscono di molto le nascite, il numero degli ultra 65enni è doppio rispetto a chi ha fino a 14 anni. Nel 2012 le nascite erano state 1257, dieci anni dopo solo 980, calano gli emigranti, aumentano gli immigrati, 1072 nuovi arrivi nel 2022, per un totale fermano di 167.398. Il mercato del lavoro vede una netta prevalenza di precariato, tra tempi determinati e stagionali, sono 2897 gli italiani assunti nel 2023 con contratto a tempo indeterminato, 6886 a tempo determinato, 1786 gli stagionali e 1023 in somministrazione, con 2611 persone in contratto intermittente. Per gli stranieri sono 1179 quelli assunti stabilmente, 2473 i tempi determinati, 748 gli stagionali, e altri mille con contr atti saltuari. Il quadro parla di 71mila persone occupate, duemila disoccupate, 75mila inoccupate, cioè che non lavorano e nemmeno lo cercano. L’Inps si occupa anche di sorvegliare la qualità del lavoro. Sono aumentati i casi emersi di lavoratori in nero, un più 74 per cento, con 4669 irregolari, un più 52 per cento. Sono state 377 le aziende trovate irregolari e oltre 27 milioni l’evasione accertata.
Di contro aumentano anche le situazioni in regola rispetto al 2022, per gli ammortizzatori sociali c’è un aumento delle domande Naspi, evase dall’Inps entro 30 giorni per il 93 per cento, dato rilevante anche a livello nazionale, la liquidazione per la cassa integrazione ordinaria è passata da da 24 giorni a 15 giorni, i fondi di integrazione salariale ha avuto invece un peggioramento dei tempi di liquidazione, da 24 giorni a 39 giorni. In generale sono state un milione e 970 mila le ore di cassa integrazione autorizzate, 5754 le sospensioni del rapporto di lavoro, con un più 27 per cento. Nel fermano ci sono 50 mila pensioni, i tempi di accoglimento non superano i 30 giorni, così come funziona l’integrazione con Ast per erogazione invalidità civile.
Angelica Malvatani