
Occhio al fenomeno del Gaming Disorder
I videogiochi sono la fonte di intrattenimento più comune tra i ragazzi, ma è importante avere consapevolezza dei rischi che corriamo davanti allo schermo. Gli studi affermano che, se utilizzati senza controllo, possono provocare dipendenza e implicazioni neuropsicologiche. Il documento medico Dsm ha incluso il fenomeno del Gaming Disorder, ovvero l’incapacità di autocontrollo nell’utilizzo dei videogiochi. Qui la frequenza e la durata del gioco indicano la gravità della patologia. Le implicazioni neuropsicologiche fanno sì che alcune zone del cervello (responsabili del comportamento, delle emozioni e dell’apprendimento) risentono negativamente di un uso esagerato dei dispositivi. Quando l’attività ludica si trasforma in dipendenza, toglie tempo ad attività fondamentali in adolescenza. Altri studi hanno dimostrato che dopo un’intensa sessione di gioco (in particolare di videogiochi violenti), c’è una prestazione cerebrale minore rispetto all’attività cerebrale di chi non ha giocato. Bastano solo 30 minuti di videogiochi violenti per aumentare l’attività nelle regioni cerebrali associate ad eccitazione, ansia e regolazione emotiva, mentre diminuisce l’attività nei lobi frontali, deputati alla regolazione delle emozioni e al controllo esecutivo. L’esposizione prolungata può anche causare problemi come rigidità muscolare, obesità, comportamento aggressivo. Per questo è importante moderare il tempo di gioco.
Classe II C