REDAZIONE FERMO

"Libri, bollette e affitti. Ecco chi chiede aiuto"

La direttrice della Caritas Moschettoni: dopo l’estate le difficoltà si sono fatte sentire, ma non siamo ancora nel momento clou

di Paola Pieragostini

Precarietà del lavoro, crisi economica e delle relazioni sociali e caro vita, stanno creando la ‘nuova povertà. Una condizione sempre più diffusa tra le famiglie anche nel Fermano che chiede risposte in nome della dignità di ogni essere umano. Ed è questa risposta, fatta di ascolto e sostegno concreto, che la Caritas dà, con sensibilità e grande rispetto per le persone che si rivolgono all’associazione in cerca di aiuto. A parlarne, è la direttrice della Caritas Diocesana di Fermo, Barbara Moschettoni. Che ricopre questo ruolo dall’ottobre del 2021.

Moschettoni, come sono cambiate le condizioni sociali e le richieste all’ente nel corso di questo anno?

"È stato un anno molto difficile, in cui le criticità sono aumentate vertiginosamente, portando al raddoppio le richieste di sostegno alla Caritas. La pandemia ha creato crisi economiche dentro alle crisi familiari, causate da tanti fattori concatenanti, quali lutti, separazioni e manifestazioni di fragilità che si sono espresse in tante forme di disagio, quello cioè che spinge ad avvicinarsi alla Caritas".

In quella fase quale è stata la risposta del vostro ente?

"In primis l’ascolto, la comprensione delle singole problematiche, a cui segue la creazione di una rete umana costante con i servizi sociali, le associazioni, ovviamente la consegna dei pacchi alimentari e soprattutto la concretezza di una progettualità strutturata che, nel dare sostegno sociale con collocazione nell’impiego o attivazione di borse lavoro, ha lo scopo di stimolare la coscienza collettiva della cultura delle relazioni umane".

Dalle conseguenze dell’epidemia, si è passati direttamente al caro vita attuale che peggiora le criticità esistenti. Come è cambiata la situazione?

"Prendo in prestito le parole del vescovo monsignor Rocco Pennacchio quando dice che ‘siamo passati dai poveri agli impoveriti’. Dalla fine dell’estate, le richieste di sostegno alla Caritas sono ulteriormente aumentate, ma non credo si sia ancora nel clou degli effetti della crisi. Adesso stanno arrivando persone che non ce la fanno più. Le richieste di aiuto all’ente, vanno dal pagamento delle bollette dell’energia, al pagamento dei libri scolastici, degli affitti e altri contesti da cui non vanno esclusi i tanti sfratti".

La Caritas riesce a far fronte a questa condizione?

"L’obiettivo dell’ente è sempre stato quello di agire nel nome della dignità della persona e del diritto alla vita. Questo il principio che c’è dietro ad ogni pacco alimentare, o aiuto materiale e alla base della progettualità a sostegno di fasce disagiate. La Caritas potenzierà il raggio di azione e si muoverà sempre per costruire il senso di comunità, inclusiva e fondata sul reciproco senso di responsabilità su cui si fonda il benessere sociale".