"Arrestano i malviventi, ma poi concedono loro i domiciliari e li fanno alloggiare proprio dove possono continuare a delinquere". Residenti di Lido Tre Archi sul piede di guerra per quanto sta accadendo nel quartiere, già sofferente per la presenza di un folto numero di pregiudicati. A farsi portavoce della gente è Gabriele Voltattorni, presidente del Corta, Comitato residenti Tre Archi. "Ci chiediamo – spiega Voltattorni – come mai a certi personaggi di spicco della malavita vengano concessi gli arresti domiciliari nel loro habitat naturale, ovvero a Lido Tre Archi. Posso fare anche alcuni esempi. La donna albanese condannata per tentato omicidio a seguito di un vero e proprio regolamento di conti a colpi di pistola. Questa donna, che oltretutto è una trafficante di droga legata ad un clan di nordafricani, è stata rimessa nel suo contesto criminale e può continuare ad avere contatti con tutti i suoi sodali. Altro esempio recente è la 57enne arrestata pochi giorni fa dalla polizia perché aveva una sorta di supermarket di sostanze stupefacenti in casa. Le sono stati concessi i domiciliari ed è tornata nella stessa abitazione dove è stata sorpresa con circa mezzo chilo di droga. Anche in questo caso potrà condurre i suoi affari illeciti, avendo a pochi metri di distanza i suoi "cavalli" dello spaccio che continuano a farle visita". Secondo Voltattorni non c’è logica in queste scelte: "Non capisco come il tribunale di sorveglianza possa prendere certe decisioni illogiche. Il programma alternativo in carcere prevede per legge dei punti ben precisi, come astenersi dall’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti e non frequentare pregiudicati, né tossicodipendenti, né persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Pertanto appare incomprensibile, nonché in contrasto con la normativa di riferimento, vedere collocate persone di tale genere in un quartiere e in abitazioni dove tali prescrizioni non vengono né verranno mai rispettate". Voltattorni attacca anche il sindaco che, a suo avviso, non ha mantenuto le promesse fatte e torna a parlare del posto di polizia a Lido Tre Archi: "Noi residenti non ci fidiamo più di questo sindaco, che continua a tenerci fuori dalle attività che riguardano la sicurezza del quartiere. Nel maggio del 2023, quando il Comune ha istituito il controllo di vicinato, il primo cittadino ha chiamato tutti, anche chi del quartiere non sa nulla, tranne noi. In quell’occasione il sindaco aveva promesso pubblicamente che avrebbe fatto ristrutturare dei locali per istituire un posto di polizia locale a Lido Tre Archi. Non abbiamo ancora visto nulla".
CronacaL’emergenza sicurezza resta alta: "Scontare i domiciliari qui è inutile"