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Le virtù dell’anice verde: a Castignano l’aroma identitario

L'anice verde marchigiano: un'antica tradizione riscoperta e valorizzata da Sergio Corradetti, presidente dell'Associazione Anice Verde di Castignano. Un ingrediente salutare e identitario, protagonista di un convegno sulla valorizzazione del territorio e della produzione locale.

Adolfo Leoni

C’è un anice comune che è l’anice verde. Dove ’comune’ non è da intendersi come indistinto. Anzi, è distintissimo da quello stellato e da quello pepato. Il verde è una grande risorsa di casa nostra. Lo sa bene Sergio Corradetti. Lui è il Presidente dell’Associazione Anice verde di Castignano. Lo ha dimostrato lunedì 25 novembre al Teatro di Porto San Giorgio in occasione del convegno promosso dalla Confartigianato. In platea i ragazzi dell’Istituto Urbani di Porto Sant’Elpidio. Il loro futuro è quello di esser cuochi. Il loro presente quello di apprendere nozioni e testimonianze per farne un bagaglio di conoscenze. L’anice, dunque, è importante, anche per la salute. Ed è ancora più importante per renderlo... un drink.

Ed è quello che hanno proposto più tardi gli allievi della scuola elpidiense. Ma torniamo a lui, a Sergio. Sul verde ha scommesso. Quando nel 2009 l’economia sembrava irreparabilmente destinata ad una crisi profonda, Corradetti ha rilanciato. Ha chiamato a raccolta i piccoli produttori locali di anice, che è una pianta erbacea, e ha costituito un’associazione di produttori. I campi sono rinati, la produzione è cresciuta, il prodotto ha entusiasmato diventando in breve anche un ’aroma identitario’: l’aroma della regione Marche, tra i 17 che rappresenteranno l’Italia all’estero. Chi ci ha creduto è soddisfatto. A partire da quei cinque agricoltori diventati nel tempo i custodi del seme che hanno lavorato i primi cinque piccoli appezzamenti . Che cosa li ha aiutati? Sicuramente il micro-clima che caratterizza certe nostre valli e colline. Benedetta Terra di Marca! Per cui, a tutela di questa produzione è stato registrato un marchio collettivo. Sono state promosse tutta una serie di azioni atte a conservare i semi tipici attraverso un gruppo di agricoltori custodi, ’che si occupano di mantenere inalterato l’ecotipo locale’ ha scritto il giornalista eno-gastronomico Paolo Massobrio. Oltre che in cucina, in certi liquori e oggi anche nei drink, l’anice verde è un elemento energizzante amico della digestione, ha detto Sergio, amico degli occhi e ristoratore dello stomaco. Non solo: fa bene anche per la tosse, la bronchite, l’asma. Un toccasana, dunque. Che c’entra molto con la Dieta mediterranea. È anche... un afrodisiaco.