Le spine della sanità: "Basta passerelle, vogliamo risposte su risorse e personale"

Domani consiglio comunale aperto, il segretario della Cisl Fp . Giuseppe Donati promette battaglia e chiede la presenza di medici,. infermieri e Oss. Attesi il governatore Acquaroli e l’assessore Saltamartini.

Le spine della sanità: "Basta passerelle, vogliamo risposte su risorse e personale"

Le spine della sanità: "Basta passerelle, vogliamo risposte su risorse e personale"

Un consiglio comunale aperta che deve dare risposte concreto e non le solite passerelle. Lo sottolinea per la Cisl Fp Giuseppe Donati che spiega come mercoledì pomeriggio il sindacato sarà presente in massa all’appuntamento convocato per le 17,30, per una seduta aperta al pubblico nella sala consiliare del Comune, a Palazzo dei priori: "Sarebbe importante che partecipasse anche il personale della sanità fermana, per manifestare il disagio costante che vive nei posti di lavoro nonché dell’Ordine Professionale degli Infermieri di Fermo e di tanti cittadini che hanno a cuore la sanità pubblica nella nostra Provincia. Non basta infatti solo lamentarsi con il chiacchiericcio da bar, per il vergognoso fenomeno delle liste di attesa o l’impossibilità di accedere ai Servizi diagnostici, ambulatoriali o specialistici della Sanità Pubblica. Il disagio e l’irritazione vanno rappresentati nelle sedi opportune soprattutto quando in esse sono presenti i massimi esponenti della politica regionale, responsabili di una riforma sanitaria, purtroppo rimasta incompiuta, che, al di là della propaganda, ha migliorato né la vita dei professionisti sanitari né quella degli utenti pazienti del territorio fermano". Pare infatti che al consiglio comunale saranno presenti anche l’assessore regionale alla sanità Saltamartini e il presidente Acquaroli, Donati si augura che arrivino davvero prospettive certe.

"Inutile accapigliarsi sulle tecnologie o sui robot se prima non si risolve il problema atavico per il fermano del reclutamento di professionalità specializzate, professionisti sanitari, operatori sociosanitari senza creare posti letto in ospedale, rafforzare tutto il comparto amministrativo e tecnico, che rendano possibile un’assistenza adeguata e qualificata ai pazienti sempre più anziani e senza supporto familiare quindi dipendenti dall’opera insostituibile di infermieri ed OSS. Senza dimenticare tutta l’area territoriale e quella residenziale senza le quali il carico sull’ospedale Murri diventa insopportabile".

Il sindacato ricorda che ad oggi in Ast Fermo mancano all’appello decine d’infermieri e di OSS. Attualmente sono 19 le infermiere non in servizio perché in congedo per gravidanza, 9 quelli in aspettativa per varie ragioni ai quali si aggiungono molti altri che beneficiano di permessi legge 104, 61 infermieri e 21 OSS, hanno contratti part time o hanno limitazioni e prescrizioni, 115 infermieri e 80 OSS. Questo perché l’età media è sempre più alta e si va in pensione più tardi. Ciò significa ben 38.760 ore in meno in un anno di assistenza infermieristica pari a 4.970 turni da coprire da parte degli altri infermieri. Una situazione difficile, solo parzialmente alleviata da infermieri a tempo determinato presenti in organico ma in scadenza tra pochi mesi proprio in procinto delle ferie estive. Oggi a dotazione di queste figure, autorizzate dalla Regione nel piano di fabbisogno, è del tutto insufficiente: "Su questi problemi concreti e che condizionano la qualità dell’assistenza resa ai cittadini, il Presidente e l’Assessore dovrebbero dare delle soluzioni altrettanto concrete, altrimenti sarà la solita passerella oppure un modo per farci pesare il regalo del famoso robot chirurgico, credendo che con questo tutte le criticità della sanità fermana possano considerarsi superate", conclude il sindacato.