ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Le spine della politica. Lanzidei fuori dalla lista e opposizione all’attacco

L’assessore alla Cultura non è più esponente di ’La città che vogliamo’. Interlenghi: "Una sceneggiata". Il Pd: "Ragionano solo sul consenso". . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’assessore alla Cultura Micol Lanzidei

L’assessore alla Cultura Micol Lanzidei

Non è più esponente della lista civica ’La città che vogliamo’ l’assessore alla cultura Micol Lanzidei, che da tempo risponde del suo operato direttamente al sindaco Calcinaro senza l’appoggio del gruppo. Gruppo che però, come ha confermato il capogruppo Savino Febi, non ha ritenuto di chiedere la sostituzione dell’assessora: "Le azioni amministrative portate avanti in assessorato vanno nella giusta direzione e per amore della città non abbiamo chiesto nessuna poltrona o incarico. Il sindaco si è assunto la responsabilità di informarci sulle decisioni di giunta dunque andiamo avanti. Quello che è certo è che non rappresenta più il nostro gruppo". Dunque la lista civica vota di volta in volta secondo coscienza in consiglio, segno che della maggioranza uscita dalle urne resta poco, tra spostamenti, dimissioni, uscite di scena e cambi di casacca.

Posizioni che si stanno definendo, in vista della sempre più vicina campagna elettorale, per le comunali del 2026. L’opposizione va all’attacco, il capogruppo delle liste di minoranza Renzo Interlenghi parla di sceneggiata: "Il progetto civico è morto, e ne sono responsabili coloro che pensando di mascherare le sigle di partito del centrodestra (con esclusione della Lega), hanno imbrogliato i cittadini illudendoli di lavorare per la città, al di fuori dei partiti. Ecco, allora, che il consigliere Rocchi, preso il coraggio a due mani ha scelto di aderire in Fratelli d’Italia, seguito a ruota dal collega, ex leghista, Tulli, quindi il passaggio dalla Lega a Forza Italia di Giacobbi, ex candidato sindaco della lista salviniana ma tutti preceduti dal veterano Bargoni che, da tempo, si annovera nel partito di Calenda che sceglie di stare un po’ a destra e un po’ a sinistra, per non parlare della lista La Città che vogliamo che oramai è ai ferri corti con il sindaco che, dal canto suo ha perso il Consigliere Palmucci passato con Piazza Pulita".

Interleghi parla di caos e di una situazione ormai fuori controllo: "E’ stato approvato l’ennesimo debito fuori bilancio per una causa persa e magnificato il bilancio comunale nonostante Fermo sia il Capoluogo di Provincia più povero delle Marche". Gli fa eco Paolo Nicolai, Pd: "Il gruppo consiliare ’La città che vogliamo’ ha sfiduciato di fatto il suo assessore di riferimento. E il gruppo di Fratelli d’Italia ha votato con i suoi esponenti a favore della variazione di bilancio. Il capogruppo di Piazza Pulita Borraccini in un intervento fiume ci ha tenuto a dire, nel difendere l’attività dell’amministrazione, che in questi 5 anni il consiglio non ha contato quasi nulla e che in pratica non è servito, sono stati bravi anche senza il supporto di questo e di chi critica all’interno dello stesso. Ha giustificato il fatto che l’istituzione consiliare si sia indebolita valutandolo nello streaming della diretta, perché solo 3 cittadini erano collegati. Io lo trovo grave; come se il valore del Consiglio Comunale e del suo confronto sia solo legato a quanti lo seguono dall’esterno. Tipico di una amministrazione che ragiona solo sul consenso".