Le proteste per i disservizi: "Oltre venti giorni di attesa per i referti delle radiografie"

Dalle sedi periferiche dell’Ast a quella centrale di Fermo diversi gli utenti che lamentano ritardi: "Ci hanno risposto che sono dovuti alle ferie e alla disorganizzazione".

Le proteste per i disservizi: "Oltre venti giorni di attesa per i referti delle radiografie"

Le proteste per i disservizi: "Oltre venti giorni di attesa per i referti delle radiografie"

"Assurdo. Fino a qualche tempo fa, i tempi di attesa per avere dei referti degli esami radiografici erano di una decina di giorni, comunque tanti, ma alla fin fine, ci poteva anche stare. Il fatto è che adesso sono arrivati a 18 giorni. Un tempo inconcepibile per un referto": è il refrain delle lamentele che in questi giorni vengono rivolte principalmente al personale della radiologia che, ovviamente, stando ‘sul fronte’, diventa il principale bersaglio del malcontento di pazienti, sempre più spazientiti. Dopo un’attesa di 15 giorni (quando va bene), se non 20 giorni, una volta effettuato l’esame radiografico, occorre attendere ancora un’altra ventina di giorni per avere tra le mani l’agognato referto. Una situazione che sta riguardando l’intera Ast 4, dalle sedi periferiche a quella centrale di Fermo, e che non sembra sia da ricondurre solo a una carenza di personale legata ad assenze per ferie ma, stando a quanto si sono sentiti rispondere utenti, all’organizzazione. Un discorso che vale per tutti gli esami radiografici, eccezion fatta, ad esempio, per le ecografie in quanto il dottore consegna subito il referto al termine della visita o, comunque, l’utente ce l’ha in giornata. "Non è pensabile dover attendere così tanto tempo" è il disappunto di chi si trova senza uno straccio di referto da poter sottoporre all’attenzione del proprio medico a distanza di parecchi giorni dall’esame.

"Siamo costantemente in attesa: prima per poter prendere l’appuntamento in tempi accettabili all’interno della nostra Ast e poi per avere il responso" aggiungono gli utenti. Che fare per sollecitare consegne più tempestive? Oltre alle lamentele con i principali interlocutori, intesi come chi sta all’accettazione e gli stessi che effettuano l’esame e che risposte non ne hanno, né possono darle non dipendendo da loro, le uniche altre strade percorribili per segnalare questo stato di cose sono di rivolgersi all’Urp per un reclamo, o inviare delle mail sperando che, dall’altra parte, ci sia qualcuno che si prenda a cuore la questione, comprenda le difficoltà in cui possono ritrovarsi i pazienti e decida di fare qualcosa per accelerare i tempi.

Marisa Colibazzi