REDAZIONE FERMO

Le donne nel mirino. Femminicidi e abusi. Il mostro è spesso in casa o nella porta accanto

Tre i delitti nelle Marche, nella nostra provincia sono state 49 le richieste di aiuto ai Centri Antiviolenza e centiniaia le denunce alle forze dell’ordine .

Le donne nel mirino. Femminicidi e abusi. Il mostro è spesso in casa o nella porta accanto

Concetta Marruocco aveva 53 anni, faceva l’infermiera e viveva a Cerreto d’Esi, in provincia di Ancona. La notte del 14 ottobre è stata massacrata in casa davanti alla figlia (16 anni appena) dall’ex marito Franco Panariello con trentanove colpi di mannaia. Marina Luzi di anni ne aveva 40, una famiglia e una bambina piccola. La mattina del 25 luglio, a Fossombrone (Pesaro-Urbino), il cognato Andrea Marchionni le ha puntato una pistola alla testa e ha fatto fuoco. Un colpo. Storie di donne uccise, femminicidi. Già centocinque in Italia nel 2023, due nelle Marche. L’anno scorso erano stati tre, uno nel 2021 e addirittura quattro nel 2020. La punta dell’iceberg, il punto di non ritorno. Ma c’è chi dice no e trova il coraggio di ribellarsi, di scappare, denunciare. Anche se è dannatamente difficile. L’anno scorso, nelle Marche, 705 donne hanno cercato aiuto nella rete dei Centri antiviolenza – 42 in più del 2021 (663), quasi due al giorno –, la maggior parte nelle province di Pesaro (245) e Macerata (212), poi nell’Anconetano (154), a Fermo (49) e Ascoli (45). Nel 2020 erano state 483 e i casi sono più che raddoppiati in dieci anni, rispetto ai 307 del 2012. Sono i dati nero su bianco nel "Rapporto sulla violenza di genere" nelle Marche nel 2022.

Chi sono le vittime? Soprattutto italiane (71%), d’età compresa tra 30 e 59 anni (è il 75% dei casi), spesso sposate o unite civilmente (284 casi, il 40,3%), ma anche nubili (219), divorziate oppure separate (182). Più della metà lavora e vive con figli minorenni (366, 51,9%) eo col marito o col partner (299).

L’identikit del mostro. L’autore delle violenze non è (quasi) mai uno sconosciuto. Anzi. È il marito (326 casi su 874, il 37,3%) o l’ex marito (9,3%), il compagno (15,2%) o l’ex compagno (7,4%), il fidanzato (5,3%) o l’ex fidanzato (4,7%). Ma occhio anche alle persone conosciute in chat e sul web. Che cosa hanno in comune? Il 51,7% ha tra 40 e 59 anni, un lavoro stabile e per quasi la metà dei casi non vive situazioni problematiche sul piano economico o della salute. Più di un quarto (244 casi, 27,9%), tuttavia, è dipendente da alcol, droga, gioco d’azzardo o abusa di psicofarmaci. Il 7,9% (69) ha precedenti penali, il 4% (35) debiti fino al collo. Ci sono le botte, quelle che lasciano lividi e ferite sul corpo e nell’anima, ma più ancora ricatti, soprusi e prevaricazioni. Alla voce violenza psicologica il numero è di 626 casi (88,8%) segnalati nel 2022, contro 487 di violenza fisica (69,1%) e 481 (68,2%) di minacce. Ma c’è anche la violenza economica: 339 segnalazioni (48,1%), che includono le situazioni in cui alla vittima è stato chiesto di fare da prestanome per affari sporchi. Il 23,1% delle donne (163 casi) ha denunciato stupri, tentati stupri o altre violenze sessuali, molestie fisiche, online, revenge porn. E ancora: 157 casi di stalking o cyberstalking (22,3%), sei di matrimonio forzato o precoce, quattro di aborto forzato, tre di tratta per prostituzione e tortura.

Spesso e volentieri l’allarme scatta nei pronto soccorso. Da un’analisi degli accessi emerge che le donne che hanno avuto l’indicazione di almeno una diagnosi di violenza nel 2022 sono state 208, 198 adulte e 10 minorenni. L’anno prima erano state 195, 209 nel 2020 e addirittura 294 nel 2019. Nelle case rifugio sono state accolte 143 donne e 137 ne sono uscite. Quanto al Reddito di libertà, introdotto nel 2020 per sostenere l’autonomia delle donne vittime di violenza, a oggi sono state presentate 154 domande e ne sono state accolte 60 (39%), per un totale erogato di 292.800 euro.

Alessandro Caporaletti