Fermo, 16 dicembre 2024 - Avevano messo a ferro e fuoco il Fermano, il Maceratese e l’Anconetano attraverso decine e decine di furti in abitazione messi a segno con la solita tecnica: il più agile, il cosiddetto acrobata, si arrampicava sui muri e passando dalle finestre si introduceva in casa, favorendo poi l’accesso degli altri due complici. I componenti della banda, però, hanno dovuto fare i conti con i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Osimo, che si sono messi sulle loro tracce dopo diversi colpi consumati nel loro territorio di competenza e li hanno tratti in arresto.
I militari dell’Arma, attraverso appostamenti, pedinamenti e controlli incrociati, hanno iniziato a raccogliere elementi utili alle indagini con l’obiettivo di dare un nome e un volto a chi da settimane era protagonista delle scorribande predatorie. Con un’attività vecchio stampo, fatta anche di profonda conoscenza degli ambienti microcriminali del territorio e di esperienza maturata in certi tipi di indagini, i carabinieri hanno iniziato, con pazienza certosina, a raccogliere ogni elemento dell’intricato puzzle che vedeva tantissime vittime a cavallo delle tre province di Fermo, Macerata ed Ancona. Così hanno iniziato a battere la pista della malavita albanese, soprattutto quelle delle cosiddette bande di ladri acrobati. Alla fine sono riusciti ad individuare tre malviventi, uno di 32 anni, uno di 28, l’altro di 26, tutti albanesi. Gli elementi raccolti, però, non erano ancora sufficienti per incastrarli definitivamente e allora a contribuire a ulteriori accertamenti sono state le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza e alcune auto usate per i furti che conducevano al quartier generale della banda, situato in un appartamento di Porto Sant’Elpidio.
A quel punto, raccolte prove schiaccianti, mancava solo la conferma finale: catturare i componenti della banda nel loro covo e con la refurtiva. E così i militari dell’Arma hanno predisposto un blitz nel quartier generale elpidiense dove sono intervenuti in forze. Dopo aver circondato lo stabile, i carabinieri sono entrati in azione, ma i componenti della banda ormai in trappola, invece di arrendersi, hanno cercato di scappare, uno di loro anche tentando di gettarsi dalla finestra. I tre sono stati bloccati e sono finiti in manette, per poi essere rinchiusi, uno nel carcere di Montacuto e gli altri due nelle camere di sicurezza della caserma di Osimo. Durante la perquisizione del covo della banda, i militari dell’Arma hanno rinvenuto parte della refurtiva, soprattutto oro e gioielli, frutto delle decine di furti messi a segno. Questo pomeriggio si è tenuta l'udienza di convalida degli arresti dei tre malviventi, difesi dall'avvocato Maurizio Cacaci, e il gip del tribunale di Fermo ha disposto il divieto di dimora nelle Marche in attesa del processo per direttissima fissato per gennaio.