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La Tari tra le più basse: "Bravi nella differenziata. Risparmio importante per le nostre famiglie"

Fermo al terzo posto dietro a Udine e Brescia: si pagano 196 euro a famiglia, la media nazionale è di 320 per una casa di 100 mq . Il sindaco Calcinaro: "Merito della collaborazione dei cittadini".

La Tari tra le più basse: "Bravi nella differenziata. Risparmio importante per le nostre famiglie"

Fermo tra la prime dieci città italiane con la Tari nel 2023 meno cara. Per la precisione è terza, dopo Udine e Brescia, ed è la prima, sempre per la tassa rifiuti meno costosa, tra i capoluoghi di provincia delle Marche. Sono i numeri rilevanti di un’indagine di Cittadinanzattiva, cifre che confortano e che danno la misura anche della qualità della vita di un territorio. Nel quadro che emerge dall’annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri, Fermo è fra le città d’Italia meno care con 196 euro a famiglia, la media nazionale è di 320 euro, e la prima fra i capoluoghi di provincia delle Marche per la tariffa più bassa, con una diminuzione rispetto al 2022 dell’1,6 per cento. Nelle Marche infatti, sempre secondo l’indagine di CittadinanzAttiva, la città di Fermo registra il costo della Tari più basso di tutta la regione, la media regionale della tassa dei rifiuti pagata a famiglia nel 2023 è di 250 euro.

"Un risultato che riusciamo ad avere con la collaborazione dei cittadini, spiega il sindaco Paolo Calcinaro, infatti molto dipende da come i cittadini riescono a fare la raccolta differenziata dei rifiuti. Una tariffa così bassa rappresenta un concreto sostegno ai nostri cittadini e alle nostre famiglie: in confronto con altre città, infatti, è facilmente comprensibile che i nostri cittadini possono ottenere in questo modo un risparmio importante nell’economia casalinga". Tariffe possibili grazie all’impegno di tutti, meglio si smaltiscono i rifiuti meno costi ci sono a carico della collettività. L’assessore all’ambiente Alessandro Ciarrocchi spiega che si tratta di un risultato che si deve anche all’impegno dell’Asite, ora è in fase di studio un sistema per la raccolta puntuale della differenziata che permetta ai cittadini più virtuosi di risparmiare ulteriormente. Anche per l’assessore al bilancio Alberto Scarfini si tratta di una fotografia che certifica un impegno costante sulla Tari, garantendo al contempo un servizio sempre più efficiente. La città meno cara in assoluto è Udine, con 181 euro, segue Brescia con 195 e poi, appunto, Fermo. Macerata, che registra l’aumento più alto rispetto al 2022, fa pagare 220 euro di Tari, Ancona 297, Ascoli 234 euro, Pesaro 285 e Urbino 269 euro.

C’è anche l’altra faccia della medaglia, con le città più care- Al primo posto della classifica dei comuni più costosi troviamo Pisa, con una media annua di 519 euro a famiglia. Seguono Brindisi, dove si versano 518 euro e Genova con 489 euro. Altre città in cui si registra un costo significativo della Tari sono Benevento con 481 euro, Messina con 476 euro, Catania con 475 euro, Siracusa con 472 euro. Lo studio della Uil ha analizzato i costi in 107 città capoluogo di provincia, utilizzando come riferimento una famiglia composta da quattro persone, con una casa di 80 metri quadri e un reddito Isee di 25.000 euro.