Ha una storia di 50 anni l’associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, un impegno per i malati e soprattutto per la ricerca riconosciuto da tutti. In questi giorni l’Ail, in collaborazione con la pagina facebook ‘Le storie degli altri’, racconta una storia di generosità grande che riguarda un fermano, Simone. Nel 2001 Simone aveva 30 anni, suonava musica folk e lavorava come infermiere. Un giorno in reparto arriva Laura, una studentessa che fa il tirocinio. Simone è colpito dalla sua professionalità e umanità. Il suo sorriso invoglia a masticare la vita. Non osa farsi avanti, ma quando Laura se ne va, si pente di non averle chiesto il numero. Prende la rubrica del telefono, chiama tutte le persone con il suo cognome, finché la trova. Lei è felice, sorpresa, parlano per ore. Si rivedono nei giorni successivi, trascorrono notti intere in auto. Mentre Simone suona la chitarra, Laura ascolta, e il tempo fugge. Pensano al futuro, ma senza fretta; si godono il momento. Laura però non sta bene. L’anno dopo, ad agosto, arriva la diagnosi di leucemia mieloide acuta. Laura viene ricoverata, Simone è al suo fianco. Le tiene la mano prima e dopo il trapianto di cellule staminali, gioisce con lei dei miglioramenti, è lì quando la salute peggiora di nuovo e un’infezione la porta via. La vede andarsene con il volto sereno. Lui invece è smarrito, si butta nel lavoro. Vuole attraversare il dolore stando vicino ai pazienti, facendo tutto quello che può per aiutarli.
"Poco prima dei suoi 50 anni gli capita tra le mani un opuscolo di Ail sui lasciti solidali, racconta ancora l’associazione, è la possibilità di fare testamento lasciando i propri beni all’associazione per dare una speranza ad altri malati. Simone ripensa a Laura, a quanto dipendeva dalle sue cure, da strutture adeguate e medici preparati. Ripensa all’importanza di avere un’associazione che dia punti di riferimento e assistenza nelle grandi difficoltà. Ma offrire supporto e terapie adeguate costa molto denaro, Simone lo sa. E vuole che questo appoggio indispensabile arrivi a chi ne ha bisogno. Così fa testamento e lascia la sua casa all’Ail. Oggi ha 54 anni. Ama il suo lavoro, che gli dà forza e nutrimento. Ha avuto altre relazioni, ma Laura è sempre nel suo cuore. Gli ha insegnato a guardare in faccia la realtà, anche quella più dolorosa, senza mai disperare. I due anni passati insieme sono stati intensi come una vita intera. Ancora adesso, quando ha pensieri negativi, Simone ripensa a quel bellissimo sorriso e ritrova la pace". La storia di Simone vuole essere un esempio di generosità vera, per lui che ha scelto un mestiere proprio fatto di generosità, per un amore che si è fermato troppo presto ma che in realtà non è finito mai.