PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

"La poesia dentro di noi" . Intervista a Giacomo Leopardi

Gli studenti della scuola Media Perlasca di Montottone nella loro gita in quel di Recanati hanno incontrato "l’icona della letteratura" e sono state tante le curiosità e le domande .

La classe III D

La classe III D

Lo abbiamo cercato in tutta Recanati ed eccolo lì, sulla sommità del Tabor. La nostra gita ha raggiunto il suo scopo e Giacomo Leopardi risponde alle nostre domande. Buongiorno Giacomo. È un onore per noi poter parlare con un’icona della letteratura.

Subito la domanda clou: come si sente ad essere associato sempre e soprattutto al pessimismo? "Buongiorno a voi. Essere associato al pessimismo è un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo. Scherzi a parte, la mia sensazione è ambivalente. Da un lato, sono consapevole che il mio pensiero è spesso interpretato solo attraverso il filtro del pessimismo, ma dall’altro, credo che sia fondamentale comprendere il contesto delle mie riflessioni. La bellezza e il dolore sono due facce della stessa medaglia".

La battaglia con la salute malferma ha influito nel suo pensiero? "Oh, assolutamente no! La salute è stata come un brutto compagno di stanza: sempre presente, mai utile. Le mie sfortune hanno solo confermato il mio materialismo di fondo. La verità è che senza la speranza che crea illusioni, l’uomo non riuscirà mai a vivere serenamente".

Cosa pensa del mondo moderno, con tutte le sue tecnologie e illusioni? È paradiso o inferno? "Ah, ‘le magnifiche sorti e progressive’! La tecnologia ci fa comunicare con chiunque in un batter d’occhio, ma alla fine ci sentiamo soli. Sembriamo più vicini, ma ci allontanano dalla nostra vera natura. È come se avessimo scambiato il contatto umano con una serie di like su Instagram".

E l’amore? Come ha influenzato la sua vita e la sua poetica? "Ho amato con intensità, ma a quanto pare, le mie esperienze amorose erano più simili a una commedia tragica che a un’opera romantica. L’amore è come un bel sogno e, come scrissi una volta, ‘I migliori momenti dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale’. La mia poesia riflette questo contrasto, cercando di catturare l’essenza di un sentimento che è tanto sublime quanto tragico".

Cosa direbbe ai giovani che vogliono seguire le sue orme nella scrittura e nella poesia? "Di essere autentici e di seguire le proprie passioni. Scrivete come se nessuno vi leggesse mai, perché l’arte dello scrivere è la più grande e liberatoria saggezza di questo mondo".

Un messaggio al mondo di oggi. "Non perdete mai la capacità di meravigliarvi e di riflettere. Viviamo in un’epoca di frenesia e superficialità, dove la contemplazione è stata sostituita dallo scrollare incessante sui social. Andate oltre, avete un infinito di bellezza nascosto dentro di voi, solo che lo opprimete, lo nascondete. Riscoprite la poesia nascosta oltre le pieghe della realtà".

Classe III D coordinata da Giorgio Litantrace