Momenti ancora molto difficili per l’edilizia nonostante bonus e superbonus che, però, tardano a decollare. La causa principale il prezzo dei materiali schizzato alle stelle con gli imprenditori locali costretti ad acquistare altrove, se non addirittura all’estero, questo a scapito del tessuto economico del Fermano. A spiegare la situazione è Loris Antolini (foto), presidente della Cna Costruzioni di Fermo. "Sono troppi quattro mesi, in media, per predisporre le pratiche del Bonus 110% ed è normale che i cantieri restano fermi. Discorso diverso – fa notare Antolini – per il Bonus facciate e per i classici bonus legati al risparmio energetico, in cui una burocrazia è relativamente più snella e genera una richiesta molto alta".
Chiaro il ritocco dei preventivi, magari rimasti nel cassetto in attesa che fossero sciolti i nodi normativi sulle agevolazioni, non fa piacere all’utente finale ed il rischio è di perdere le commesse: "Per mantenere l’affidamento del lavoro – spiega il presidente – l’imprenditore cerca di contenere le voci di spesa legate alle materie prime rivolgendosi a fornitori esterni magari che realizzano prodotti in serie, industriali, a scapito del lavoro artigiano del territorio". Nel quadro generale si aggiunge la spirale rialzista all’energia: "Che si agisca in tempi rapidi sulla fiscalità della bolletta in maniera strutturale – dice il direttore Migliore – cancellando una serie di oneri impropri che gravano soprattutto sulle Pmi, che pagano il prezzo più alto per l’energia sia in Europa che in Italia rispetto alle imprese più grandi. Come Cna abbiamo chiesto al Governo di farsi promotore di una iniziativa a livello internazionale per rimuovere il lungo elenco di dazi che determina ulteriore pressione sui prezzi delle commodity".
Mauro Nucci