La carica dei 450 per il minibasket: "La città si accende e alberghi pieni"

Uno spazio di amicizia che unisce l’Italia, il Libano, la Polonia, le Marche intere e cinque regioni vicine. Scarfini esulta: "Conquistiamo numeri incredibili, Fermo ha già vinto nell’accogliere così tanti giovani". .

La carica dei 450 per il minibasket: "La città si accende e alberghi pieni"

La carica dei 450 per il minibasket: "La città si accende e alberghi pieni"

Non è solo un torneo di basket, è uno spazio di amicizia che unisce l’Italia, il Libano, la Polonia, le Marche intere e cinque regioni vicine. È una storia che si rinnova da 18 anni, con una parentesi per il Covid, e che riprende slancio quest’anno con ben 26 squadre che da domani si misureranno per il torneo internazionale di minibasket ‘Città di Fermo’. Un evento vero che vede le squadre divise in tre categorie, gli aquilotti, gli esordienti under 12 e gli under 16. Due le palestre coinvolte, il Coni e la palestra di via Leti, sono 450 le persone che arriveranno, tra giocatori e accompagnatori, un pieno di entusiasmo e di gioventù che riempirà anche l’hotel Astoria, Villa Nazareth, l’hotel Timone, il Verde Mare. La finale, il 6 luglio, direttamente in piazza, per un pieno di suggestione e di magia, dopo tanti giorni intensi, vedrà davvero il pubblico delle grandi occasioni.

L’assessore allo sport Alberto Maria Scarfini parla di un evento che è una garanzia, da tanti anni: "Quest’anno conquistiamo numeri incredibili, la città di Fermo ha già vinto nell’accogliere tanti giovani". Sono cinque le squadre che arrivano da Libano, due dalla Polonia e poi Puglia, Campania, Umbria, Lazio e Toscana, per un momento sportivo e aggregativo che però è anche movimento turistico importante, come ha sottolineato il consigliere regionale Marco Marinangeli. L’organizzazione è della Fermo basket, con gli storici allenatori Marco Marilungo e Maria Principini che sottolineano: "Per noi al centro di tutto ci sono i ragazzi, si sente spesso parlare di emergenza educativa, gli amministratori devono investire risorse su questo. Lo sport può essere la risposta". Lo sostiene anche Cristina Marinelli, delegata Coni, che ricorda come l’importante di un torneo sia stare insieme e giocare collaborando perché solo in squadra si vince. Tra i collaboratori Sandro Ferri, presidente dell’Isola che non c’è, che vive il basket come risposta terapeutica: "Da noi sono i ragazzi autistici che giocano a basket e con questo gioco meraviglioso fanno riabilitazione. L’importante, nel basket, è vincere, saper perdere e continuare a sognare". Mercoledì 3 luglio, alle 17,30, la presentazione delle squadre in piazza, con un momento di festa con gli sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta e una merenda finale per tutti, con gli inni nazionali e l’incontro tra i partecipanti al torneo e la città, nel cuore dell’estate che decolla anche grazie allo sport.

Angelica Malvatani