Invecchiamento e demenza, i benefici del Tango

Ben 311 le persone reclutate, dai 60 anni in su, nel progetto promosso dall’Inrca: "Partivamo da persone con un declino cognitivo lieve"

Invecchiamento e demenza, i benefici del Tango

Invecchiamento e demenza, i benefici del Tango

La salute della mente passa anche per i passi del tango, per le emozioni di una delle danze più belle e sensuali di sempre. Proprio il tango è al centro di un importante progetto di ricerca portato avanti all’Inrca, con il coordinamento della psicologa Cinzia Giuli, per studiare gli effetti di un intervento multidimensionale nella prevenzione della demenza nell’invecchiamento. Ben 311 le persone reclutate, dai 60 in su, un numero importante per il più grande progetto di ricerca portato avanti su questo argomento: "Partivamo da persone con un declino cognitivo lieve, il finanziamento del Ministero della salute ci è stato riconosciuto nel 2019, oggi arriviamo alle conclusioni di questo primo passaggio che porterà alla pubblicazione dei risultati". I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno ha seguito per sei mesi, una volta alla settimana, un corso di tango tenuto dalla scuola Alas de Tango, con i maestri argenti Anibal Castro e Griselda Bressan: "E’ stato bellissimo vedere come la partecipazione a questi momenti abbia dato evidenti benefici ai partecipanti, in termini di memoria di tipo spaziale, di orientamento e poi anche di riduzione dell’ansia e della depressione, dell’isolamento sociale, spiega ancora Cinzia Giuli, per chi ha fatto parte del gruppo di controllo c’erano comunque esami continui e incontri mensili di psico educazione, per la prevenzione dei fattori di rischio responsabili di malattie neurologiche". Anibal Castro, che ha programmato con i medici ogni passaggio, racconta: "Poco per volta abbiamo visto i partecipanti essere sempre più coinvolti, la maggioranza erano donne e tutte arrivavano truccate, con le scarpe adatte, emozionate e felici di poter interagire. Il tango si fa per forza in due e dunque si arriva per forza ad uno scambio di positività e di pensieri positivi. Senza dimenticare che molte ci hanno portato dei biscotti fatti a casa, per ringraziarci di quei momenti, rimettendosi ai fornelli con una fiducia che stavano perdendo".

Punto di forza del progetto è stata la sinergia con il cardiologo Elpidio Santillo che spiega come ogni partecipante è stato sottoposto a screening completi proprio per valutare la salute del cuore e tutti i fattori di rischio come il diabete, la pressione alta: "Di sicuro abbiamo dato loro la consapevolezza di quanto sia importante la prevenzione e l’attenzione ad un corretto stile di vita, per far star bene anche la nostra mente più a lungo", spiega il cardiologo. I parametri delle analisi del sangue dei partecipanti sono stati valutati dal biologo Francesco Piacenza nella sede centrale dell’Inrca, il risultato è che il 5 per cento dei pazienti trattati ha visto peggiorare i problemi di demenza, il resto ha migliorato sensibilmente la qualità della vita, la salute mentale e psicologica. Di tutto questo si parlerà mercoledì prossimo, a partire dalle 17 al teatro dell’Aquila, alla presenza dei protagonisti scientifici della ricerca e con importanti momenti di tango dei maestri coinvolti, per regalare a tutti i fermani le emozioni di una musica e di una danza che attraversano il tempo e lo spazio. Sarà un evento gratuito e aperto a tutti, per capire come si può stare bene a lungo, curando anche le emozioni e l’anima, magari a ritmo di tango.

Angelica Malvatani