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"Influenza in anticipo. Pochi sono vaccinati"

La presidente dell’Ordine dei medici: fragili, anziani e malati cronici devono proteggersi. Molto colpiti i bambini. E c’è anche il Covid

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di Angelica Malvatani

È come se per due anni avesse atteso, silenziosa, l’influenza, in un mondo di mascherine e distanza sociale non ha trovato sfogo e non ha creato problemi, lasciando ampio spazio al Covid. E poi è arrivata, si sta aggirando ovunque l’influenza 2022, con un certo anticipo rispetto al periodo consueto, in base all’aggiornamento del 18 novembre, sono in aumento il numero di casi di sindromi simil-influenzali, anche se siamo ancora lontani dal picco: l’incidenza è pari a 6,6 casi per mille assistiti, contro i 4,8 nella settimana precedente. Colpiti maggiormente le fasce di età pediatrica e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui si osserva un aumento dell’incidenza pari a 19,6 casi per mille assistiti. Forte l’incidenza nella fascia 5-14 anni, dove nell’ultima settimana c’è stato un aumento del 41 per cento rispetto a quella precedente, con intere classi decimate e mamme sull’orlo di una crisi di nervi. La presidente dell’ordine dei medici, Anna Maria Calcagni, spiega che pediatri e medici di medicina generale sono in difficoltà: "Si presentano insieme il Covid e l’influenza, con sintomi simili, e si arriva tardi a fare la distinzione. Per fortuna il Covid non manifesta sintomi molto gravi, in questo senso la vaccinazione ha fatto il suo dovere". La vaccinazione influenzale procede invece lentamente, proprio perché non ci si aspettava l’arrivo già a metà novembre. Al centro vaccini di Montegranaro, ogni sabato ci sono in media un centinaio di persone che chiedono di essere vaccinate per il Covid, una decina per l’influenza.

Dal 15 ottobre, data in cui sono arrivati i vaccini antinfluenzali, ne sono state somministrate a Montegranaro 229 dosi ma ci lavorano anche i medici nei loro studi e qualche farmacia, tra cui la comunale. "È importante farlo il vaccino per l’influenza – prosegue la presidente Calcagni – soprattutto per le persone fragili, gli anziani, i malati cronici. In questo momento i medici di medicina generale e i pediatri sono in difficoltà, sono pochi e hanno numeri importantissimi di assistiti. La gente chiede visite domiciliari e poi risponde male se gli si chiede il tampone per il Covid, nonostante questo cercano di dare risposte a tutte le richieste. L’influenza, salvo casi complessi, si gestisce bene con gli antinfiammatori, con gli antipiretici, si manifesta con tre giorni di febbre alta che in genere risponde ai trattamenti. Non è il caso di abusare di antibiotici, utili solo nel caso di sovrapposizioni dei due virus. Siamo tutti sulla stessa barca, non facciamo dei medici un nemico, stanno davvero facendo l’impossibile per rispondere a tutti".