Due capannoni da circa 5mila metri quadrati distrutti e 150mila galline morte, per un danno di circa sette milioni di euro. È il bilancio del violento incendio che si è sviluppato ieri mattina, nell’azienda Monaldi Italia del Gruppo Eurovo, situata a Monte Vidon Combatte su territorio di confine con Ortezzano. L’azienda è composta da un’area molto vasta con più capannoni adibiti all’allevamento di pulcini e galline ovaiole. L’incendio ha colpito due delle strutture esistenti, rinnovate negli ultimi anni e adiacenti, di 2.200 metri quadrati ognuna, realizzate con struttura portante in ferro e pannelli sandwich dove le galline sono disposte su tre piani. Dei due capannoni, uno era stato riempito di 150.000 galline, il cui ultimo scarico, era stato effettuato proprio ieri mattina, poco prima il divampare dell’incendio.
Il secondo capannone, invece, era vuoto e in fase di allestimento, pronto ad ospitare gli animali che sarebbero dovuti essere consegnati a breve. Da una prima e sommaria ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che le prime scintille dell’incendio si siano sviluppate dal capannone vuoto, e da qui, complice il vento, le fiamme si sono propagate velocissimamente al capannone in cui erano custodite le galline. Tantissimi sono stati i cittadini della media Valdaso, che preoccupati alla vista della colonna di fumo nero elevatasi dai capannoni, hanno lanciato l’allarme alla centrale operativa del 115 della provincia di Fermo, già allertata da alcuni dipendenti della Monaldi Italia. Il luogo dell’incendio è stato raggiunto dai vigili del fuoco del comando di Fermo, di Ascoli Piceno e dei distaccamenti di Amandola e San Benedetto del Tronto.
Dieci mezzi e venti uomini, hanno lavorato allo spegnimento delle fiamme, fino a sera, operando solo dall’esterno, per circoscrivere il rogo ed evitare che le fiamme si prepagassero ulteriormente.
Il luogo dell’incendio è stato raggiunto dai carabinieri della stazione di Petritoli, dal colonnello del comando provinciale di Fermo Antonio Di Pilato, dai sindaci di Monte Vidon Combatte e Ortezzano, rispettivamente Gaetano Massucci e Giusy Scendoni. Entrambi i primi cittadini hanno subito emanato un’ordinanza precauzionale in attesa delle analisi dell’Arpam, per chiedere ai cittadini di tenere le finestre chiuse ed evitare di raccogliere ortaggi, in attesa dell’esito della verifica di un eventuale inquinamento atmosferico causato dal materiale bruciato nell’incendio. Difficile stabilire le cause che hanno provocato l’innesco del rogo, per le quali sono in corso le indagini. Questa mattina, infatti, si terrà il sopralluogo dei funzionari dei vigili del fuoco preposto ad individuarne l’origine. Sono attesi anche gli esiti delle verifiche che il personale Arpam ha effettuato durante il sopralluogo.
Paola Pieragostini