Un pubblico nutrito e attento, un parterre importante per parlare di una sanità che, si ribadisce più volte nel convegno promosso da Cna (con Pensionati, Uni.Co e Camera Marche) nella sala ‘Gigli’ deve andare sempre di più verso gli utenti della terza età perché la popolazione sta invecchiando e con essa, crescono le patologie e la necessità di risposte certe, tempestive e, possibilmente, poco impattanti sul portafoglio. L’occasione è stata per riflettere su possibili soluzioni come la creazione di case di comunità; il ruolo strategico dei medici di base, meglio se organizzati in squadra; la presa in carico del paziente anziano, soprattutto se cronico; implementare l’assistenza domiciliare integrata. "Il welfare sanitario deve cambiare paradigma – dice il sindaco Massimiliano Ciarpella nel suo saluto -. Si parla di medicina di prossimità ma per farlo occorre attivare reti che la rendano concreta. Bene il discorso sulle case della salute. Le risorse scarseggiano per cui è importante fare rete e attivare nuovi strumenti". Anche per Paolo Silenzi (Cna Marche) "il welfare sociale sanitario va rivisto. Come Cna, confermiamo l’impegno verso i pensionati, ne abbiamo iscritti 17mila nelle Marche, per garantirlo". Una sollecitazione accalorata viene da Luigi Silenzi (Cna Pensionati Fermo): "Abbiamo il 24% della popolazione anziana e le proiezioni dicono che nel 2050 saremo il 34%. In Italia abbiamo circa 8,5 milioni di persone che vivono da sole (10 milioni nel 2040). Questa massa di popolazione chiederà servizi alla sanità". Silenzi auspica 4 case di comunità nel fermano: Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Fermo, Petritoli "coinvolgendo i medici di famiglia promuovendo l’aggregazione". Giancarlo Sperindio (Cna Pensionati Marche) guarda le liste d’attesa, i fondi in continua diminuzione e "ci sta a cuore l’assistenza domiciliare che è sempre più in difficoltà".
Si sofferma sull’impatto economico che deriverà dall’aumento di patologie in età avanzata, il direttore dell’Ast Fermo, Roberto Grinta "per cui dobbiamo riorganizzare i servizi in base ai reali fabbisogni". Paolo Misericordia (Fimmg Marche) parla della casa della salute di Sant’Elpidio a Mare, "un’esperienza che, è uno dei primi obiettivi, può essere esportata a Porto Sant’Elpidio. Stiamo riorganizzando la medicina generale nel territorio, c’è un sistema di nuove aggregazioni funzionali territoriali, nuove squadre di medici per erogare un’assistenza primaria in cui la gestione del paziente cronico sarà più organizzata". "I medici di famiglia (1330 utenti medi per ognuno) sono bombardati da richieste, spesso improprie mentre – dice Giorgio Tabarroni (Snami) - andrebbero sgravati da tutta la parte burocratica. Ma siamo pochissimi". Conclude l’assessore regionale, Francesco Baldelli: "La Regione e tutta la filiera economica e sociale sono insieme per i cittadini che hanno diritto a una sanità diffusa. Lavoriamo per rimediare agli errori del passato, tra cui la mancata programmazione nella formazione del personale medico e sanitario. Il percorso è lungo, la rotta è tracciata".
Marisa Colibazzi