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Impianto per il biomentano. Il caso finisce anche in Consiglio comunale

La proposta di impianto per la produzione di biometano a San Marco alle Paludi suscita preoccupazioni tra i residenti e l'amministrazione comunale, che non è stata coinvolta nella decisione. La mancanza di informazioni e autorizzazioni solleva dubbi sulla conformità e impatti ambientali del progetto.

Impianto per il biomentano. Il caso finisce anche in Consiglio comunale

Non piace a nessuno l’impianto per la produzione di biometano che si vuole fare in zona San Marco alle Paludi, non piace ai residenti e lo vorrebbe nemmeno l’amministrazione comunale che però sulla questione non ha voce in capitolo. È tornata alla ribalta la questione nel corso del consiglio comunale due sere fa, grazie all’interrogazione del consigliere di minoranza Gianluca Tulli, rilanciata anche dal consigliere Pd Sandro Vallasciani e da un ordine del giorno presentato in ultimo dalla maggioranza, col sostegno del sindaco Paolo Calcinaro. Il problema è capire come arginare la proposta del privato che, di fatto, gode di una procedura autorizzativa semplificata ma che preoccupa tutti: "E’ un impianto a ridosso del litorale, ha ricordato Tulli, alimentato a pollina prevalentemente, dunque con un conseguente cattivo odore. Bisogna conoscere il progetto, informare i cittadini sulle possibili problematiche, compiere tutte le verifiche possibili sulla conformità degli impianti. Vogliamo sapere la procedura, gli impatti e la qualità di aria e acqua della zona oggi per poi avere parametri su cui lavorare". Vallasciani rilancia: "Si può parlare di un pasticciaccio brutto, noi lo sappiamo che progetto è, lo conosciamo, grazie anche ai cittadini di quelle zone che hanno acquisito la documentazione tecnica presentata, una superficie che da agricola diventa industriale, un manufatto imponente, con diverse costruzioni. Vogliamo sapere se è stata presentata una pratica completa, ci sono perplessità su documenti essenziali che mancano, manca la relazione di asseverazione alla procedura autorizzativa semplificata, non è stata fatta pubblicazione sul Bur, mancano autorizzazioni relative alla produzione del gas, mancano pareri del genio civile su opere strutturali importanti in presenza di falda. Mancano autorizzazioni agli scarichi fognari in mancanza di una condotta che recepisca i reflui di quell’impianto. Parliamo di 5700 tonnellate di pollina che non sono lì, dobbiamo andarle a carcare. Impianto incentivato ovviamente, si dice anche che al termine dell’incentivo l’impianto dovrà essere dismesso, dopo 15 anni. Dunque perché si fa tutto questo? Speriamo che se le valutazioni fatte dicono che la pratica è incompleta che si sospenda o si annulli, per essere ripresentata con autorizzazioni ambientali previste dalla norma ordinaria". Il sindaco Calcinaro ha spiegato chiaramente che il progetto è stato presentato senza informare l’amministrazione, oggi si mette nero su bianco la perplessità dell’amministrazione: "Noi possiamo proporre e consigliare percorsi ma questa vicenda è una questione amministrativa. Io non la vorrei quella centrale, anche per rispetto a chi abita nei pressi che di sicuro avrà ripercussioni. Noi siamo una parte lesa di questa vicenda, non siamo stati informati da nessuno".

a. m.