REDAZIONE FERMO

Il vicebrigadiere eroe. Una sala per Giovanni

Ripani fu ucciso il 17 novembre del 1976 a Milano dalla banda capeggiata da Renato Vallanzasca durante una rapina: alla cerimonia isituzioni e familiari.

Il vicebrigadiere eroe. Una sala per Giovanni

Intitolata la sala conferenze della questura al vicebrigadiere di pubblica sicurezza fermano, Giovanni Ripani, freddato il 17 novembre del 1976 a Milano dalla banda capeggiata da Renato Vallanzasca durante una rapina. La cerimonia è avvenuta alla presenza dei familiari, delle massime autorità civili, militari e religiose della provincia, dei questori di tutta regione. Presente anche il prefetto Achille Serra, al tempo dirigente del turno di servizio in cui operava il vicebrigadiere. A fare gli onori di casa è stato il questore Luigi Di Clemente, che ha voluto in primis rivolgere un caloroso benvenuto a Serra e alla famiglia di Ripani: "Lavorare a Milano significava rischiare ogni giorno la vita. Ed è ciò che ha fatto Giovanni". E’ stata poi la volta del prefetto Serra che ha rivolto un abbraccio virtuale ai parenti del vicebrigadiere: "Lo stesso abbraccio che diedi allora a Giovanni. Ho due immagini in testa nella mia vita da poliziotto. L’ingresso alla banca dell’Agricoltura e Giovanni a terra. Ci sono uomini che non si possono dimenticare, perché onesti, puri, lavoratori. Giovanni non si risparmiava mai, né di giorno, né di notte. Se avesse aspettato i rinforzi forse non sarebbe morto. Giovanni era così, amava il suo lavoro". Lo stesso concetto è stato ribadito dal prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani che ha aggiunto: "L’intitolazione è un modo per trasmettere un chiaro messaggio alle giovani generazioni". Ha concluso Giorgia, la pronipote di Giovanni: "Sono qui a nome di tutta la mia famiglia per ringraziare chi ha ricordato Giovanni. Voglio rivolgere un ultimo saluto alle classi di Marina di Altidona che ogni anno dedicano qualche pensiero alla sua memoria". f. c.