
Il via alla 32esima edizione. Si aprono le danze di Tipicità. Ecco le nostre eccellenze
Si illuminano gli occhi di Benedetta Rinaldi quando scopre le evoluzioni degli sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta, scandite dal suono dei tamburini, la presentatrice della 32esima edizione di Tipicità apre così la cerimonia di inaugurazione della festa più grande che Fermo vive, ogni anno, con lo stesso identico successo. È un trionfo di incontri e di connessioni, il segreto del successo del festival inventato e condotto da Angelo Serri con Alberto Monachesi. Il sindaco Calcinaro, con l’assessore al turismo Annalisa Cerretani, parla di una vetrina che arriva da qui al mondo intero, emozionante incontrare delegazioni giapponesi, sudafricane, tedesche ma anche ucraine, nello stesso spazio che attraversa il volto a colori della regione Marche. Lo ribadisce anche il presidente Acquaroli, una regione al plurale deve avere un luogo capace di raccontarla e Tipicità è il contesto ideale. Per la prima volta arriva anche l’arte ad arricchire l’offerta del salone, il presidente del consiglio regionale Dino Latini ha riunito qui gli artisti contemporanei che sono nell’annuario d’arte delle Marche, per uno spazio che è un respiro e che diventerà un appuntamento fisso, tra fotografie, installazioni e dipinti. E poi, gli chef, i sommelier, i profumi che si incontrano in ogni angolo, mentre le donne di Offida fanno i merletti e quelle di Montappone intrecciano cappelli. I bambini delle scuole in visita si ritrovano al centro di una coreografia di saltarello e si lasciano conquistare da una danza antica che pure parla di noi, mentre il profumo del fritto all’ascolana riempie tutto e si comincia ad assaggiare tutto il buono che c’è, passando per gli immancabili maccheroncini che vanno bene anche alle 5 del pomeriggio, come fossero una tazza di tè preziosa. Emozionato il patron Angelo Serri, parla di un’apertura che si è costruita in una regione che non era abituata a collaborare, a scoprire realtà fuori dai suoi confini: "In questi anni si sono costruite reti importanti con realtà nazionali e internazionali, siamo un polo di attrazione e abbiamo imparato a muoverci tutti insieme come una squadra". In un angolo c’è l’Accademia dello stoccafisso alla fermana, una realtà di grande spessore, capace di guardare verso Venezia, Vicenza e la Norvegia, per uno scambio culturale e turistico. È la sintesi di quello che sa fare Tipicità, unire, raccontare, emozionare e convincere, il futuro dei territori passa da qui, tutto sta nell’avere una storia e qualcuno in grado di portarla lontano.
Angelica Malvatani