REDAZIONE FERMO

Il taglio del nastro. Nuovo ospedale,. Acquaroli: "Non sarà una scatola vuota"

Una struttura da 80 posti letto e un pronto soccorso con diagnostica. Saltamartini e il nodo personale: "Quando si apre un’azienda si assume. ed è quello che faremo anche noi nelle prossime settimane".

Il taglio del nastro. Nuovo ospedale,. Acquaroli: "Non sarà una scatola vuota"

Una struttura da 80 posti letto e un pronto soccorso con diagnostica. Saltamartini e il nodo personale: "Quando si apre un’azienda si assume. ed è quello che faremo anche noi nelle prossime settimane".

E’ stata una festa per il territorio montano a sud delle Marche e le sue comunità, un senso di liberazione dopo una lunga attesa, ma ora occhi puntati sui servizi. Ci sono tante emozioni mescolate insieme all’interno della cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta ieri mattina in località Pian di Contro di Amandola, per il nuovo ospedale dei Sibillini che è stato intitolato al Beato Antonio. Alla cerimonia hanno presenziato tutte le autorità civili, militari e religiose del territorio: il presidente della Regione Francesco Acquaroli, accompagnato dagli assessori Filippo Saltamartini e Francesco Baldelli, numerosi consiglieri regionali, il Commissario per la ricostruzione Guido Castelli, il Prefetto di Fermo Edoardo D’Alascio, l’Arcivescovo di Fermo Monsignor Rocco Pennacchio che ha benedetto la struttura, il padrone di casa Adolfo Marinangeli che non ha nascosto una certa emozione, attorniato da oltre una cinquantina di colleghi e amministratori delle provincie di Fermo, Ascoli e Macerata e molti cittadini. Dopo il taglio del nastro, è stata scoperta la targa che intitola l’ospedale al Beato Antonio, poi gli ospiti sono saliti al primo piano della nuova struttura. Ad aprire l’incontro un breve video che ha ripercorso la storia del vecchio e nuovo ospedale dal sisma del 2016 fino ad oggi, poi è iniziata la parte istituzionale. "Questa inaugurazione ci riempie di orgoglio – commenta Francesco Acquaroli – quando parliamo di servizi, la sanità ricopre sempre un ruolo fondamentale per una comunità. Una struttura costata complessivamente 33 milioni di euro, sicura e pensata per rispondere alle esigenze di questo territorio. Non sarà una scatola vuota perché già da lunedì sarà operativo". Il Commissario Guido Castelli, ha rimarcato il ruolo che l’ospedale avrà nel prossimo futuro per garantire servizi alla popolazione, evitando lo spopolamento di queste aree. "E’ una svolta nella visione dei servizi sanitari – spiega Filippo Saltamartini – passiamo da un ospedale di Comunità ad una struttura per acuti, con 80 posti letto e un Pronto soccorso provvisto di diagnostica. Quando si apre una qualsiasi azienda si programmano le assunzioni ed è quello che faremo nelle prossime settimane. Per la prima volta l’ospedale avrà Direttore sanitario di plesso, ci saranno i medici di cui 5 per il pronto soccorso, gli infermieri e tutto resto. E’ nostro interesse che questo ospedale funzioni, ciò alleggerirà anche le pressioni sugli ospedali di Ascoli, Fermo e Macerata oltre a rispondere alle esigenze della popolazione locale". Sulla stessa scia anche l’assessore Baldelli, che ha rimarcato anche l’aspetto infrastrutturale. "Questo è un giorno storico per Amandola e la comunità montana – ha dichiarato Adolfo Marinangeli – eravamo qui di fronte quando dopo il sisma l’allora presidente Ceriscioli e l’assessore Cesetti pensarono l’idea del nuovo ospedale. Io ci ho sempre creduto, ci sono state delle difficoltà, ma siamo sempre andati avanti. Devo ringraziare il presidente Acquaroli che ha sposato il progetto, il Commissario Castelli, la ditta che ha eseguito i lavori, ognuno nelle proprio competenze ha fatto il massimo per realizzare quest’ospedale".

Alessio Carassai