Il restyling all’ex Casa del pronto soccorso

L’assessore ai Servizi sociali Traini fa il punto sulla situazione dell’immobile: diventerà l’abitazione autonoma di 8 utenti con disabilità

Il restyling all’ex Casa del pronto soccorso

I lavori all’ex Casa del Pronto Soccorso creeranno due appartamenti

Scade il 20 novembre il termine per l’appalto dei lavori (per circa 260mila euro) di adeguamento degli spazi dell’ex Casa del Pronto Soccorso per realizzarci due appartamenti per vita indipendente per 8 utenti diversamente abili (4 per ogni appartamento), più un alloggio per un educatore. L’immobile era stato indicato già un paio di anni fa come ideale per questo progetto legato al ‘Dopo di noi’ ma, fino alla scorsa estate ospitava i 15 utenti del Centro Diurno di Salute Mentale ‘delfino Blu’. Ora, essendo stati dislocati questi utenti negli spazi dell’ex distretto sanitario di Sant’Elpidio a Mare, è stato possibile procedere il bando per l’appalto dei lavori per i necessari interventi di adeguamento dell’immobile. A spiegare il fatto c’è l’assessore ai servizi sociali, Marco Traini che ha seguito l’iter di questa operazione fin dall’inizio.

"Si sta lavorando su due fronti: da un lato i Servizi Sociali stanno creando i gruppi appartamento con ragazzi che si iscrivono (non c’è una fascia d’età definita, e per le famiglie questo servizio non avrà alcun costo) e che avranno accesso a quegli spazi per una vita indipendente fin da subito. Al momento, sono già stati individuati i 4 che faranno parte del primo gruppo e sono in corso le procedure per il secondo – aggiunge Traini – ma va ricordato che il progetto del Pnrr (la cui scadenza è fissata al dicembre 2025, ndr) oltre agli alloggi prevede l’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro, anche con l’acquisto di attrezzature informatiche per il lavoro da casa".

L’altro fronte su cui stanno lavorando in Comune riguarda i lavori all’ex casa del Pronto Soccorso. "Contiamo – commenta infatti l’assessore Traini – di consegnarli entro fine anno, dopodiché l’impresa ha 210 giorni per consegnare l’immobile ristrutturato". Nel frattempo, le famiglie con figli diversamente abili sono invitate ad approfittare di questa opportunità "perché pur comprendendo che si possa preferire tenerli a casa, bisogna pensare a una vita in cui i ragazzi abbiano una loro indipendenza, vivendo in un immobile che si trova in centro città, con la possibilità di condurre una vita sociale e autonoma. Il finanziamento Pnrr ‘copre’ tre anni del progetto, ma è lecito supporre che nel prosieguo dell’esperienza, potranno arrivare fondi ministeriali, considerando che di costi, per le famiglie, non ce ne sono".

Marisa Colibazzi