REDAZIONE FERMO

Il futuro della Steat "Abbiamo ereditato una situazione difficile Non licenziamo nessuno"

Il presidente Remigio Ceroni fa il punto e rilancia: "Anzi cerchiamo autisti e pure qualche meccanico. Crediamo di poter cambiare le cose".

Il futuro della Steat "Abbiamo ereditato una situazione difficile Non licenziamo nessuno"

Problemi antichi e ritardi, indecisioni e tentennamenti e poi alcune scelte discutibili e pesanti. Tutto questo ha portato, secondo il presidente della Steat Remigio Ceroni, ad una situazione difficile per la società di trasporto pubblico fermana: "Abbiamo ereditato una situazione difficile, la narrazione che c’è stata fino ad oggi era quella di una società che andava a gonfie vele e così non è". In carica dallo scorso luglio, Ceroni ha accanto il consiglio di amministrazione, con Maurizio Laurenzi, Gioia Giandomenico, Simona Cardinali, Giovanni Balestrieri e i due direttori. Parte dalle note dolenti per lanciare un messaggio di speranza: la Steat non licenzia nessuno dei 115 dipendenti, anzi, si cercano autisti e pure qualche meccanico da assumere: "Stiamo operando e crediamo di poter portare a termine programmi e progetti per cambiare le cose. Parlo di situazione difficile perché c’è un forte indebitamento con le banche, complessivamente a luglio la società era indebitata di 8 milioni e 200 mila euro, su un fatturato che superava di poco i 9 milioni di euro, il debito costa e la società si è trovata a sostenere 153 mila euro di interesse sui debiti per il 2022, è aumentato il costo del contratto con il personale, che costava 4 milioni e 378 nel 2021, 4 milioni 665 euro l’anno dopo, con un aumento di 286 mila euro. L’aumento del costo carburanti pesa per 580 mila euro, l’altro problema grave è la vetustà degli automezzi. Manca una sede di uffici, siamo in un seminterrato, non c’è un deposito all’altezza di una società che ha più di 100 automezzi, ha bisogno di officina, magazzino ricambi, posto per il personale, siamo molto carenti da questo punto di vista".

Il trasporto pubblico locale è in difficoltà in tutta la regione, con ben 26 gestori sparsi per le Marche, una regione che dal fondo nazionale trasporti di 5 miliardi prende meno tutti, con 71 euro per abitante, a fronte di 140 per abitanti per esempio della Basilicata. Ogni provincia ha a disposizione 27 chilometri per abitante, Fermo invece 18,6 e prende meno per km, 1,54 euro contro 1,59 DI Ascoli e 1,63 di Pesaro e Macerata : "Abbiamo parlato di questo con la Regione, il presidente Acquaroli e l’assessore sono consapevoli anche del fatto che abbiamo il più basso corrispettivo di tutte le province, meno chilometri di tutti per il trasporto locale e paghiamo ritardi che dovevano essere colmati anni fa. Altrove i comuni sono intervenuti per ricapitalizzare le società, da noi no e nemmeno abbiamo aumentato il costo di biglietti e abbonamenti. Intanto abbiamo allargato l’attività come scuolabus dando servizio a comuni che sono in difficoltà, copriamo il servizio con mezzi comunque nuovi ed affidabili e proponiamo il noleggio per esempio per le gite scolastiche". Sul fronte del parco automezzi, l’obiettivo è il 50 per cento dei mezzi con autobus e basso impatto ambientale: "Abbiamo fatto un ‘pauroso’ investimento di 7 milioni e 184 mila euro, con quasi 5 milioni di contributo regionale. C’è un fondo per questo, ne abbiamo sostituiti 59 tra il 2022 e 2023, di cui 44 per trasporto pubblico locale, 8 scuolabus e 2 a noleggio. Al primo posto bisogna mettere la sicurezza di tutti, gli utenti e i viaggiatori devono stare tutti seduti, lo sforzo è su questo".

Angelica Malvatani