REDAZIONE FERMO

"Ho dato il massimo. Ora una breve vacanza e si riparte in palestra"

Il ginnasta Mario Macchiati, reduce dalle Olimpiadi di Parigi, si prepara per nuove sfide dopo risultati positivi e un'esperienza gratificante. Famiglia e allenamenti lo sostengono nel suo percorso verso nuovi traguardi internazionali.

Il ginnasta Mario Macchiati, reduce dalle Olimpiadi di Parigi, si prepara per nuove sfide dopo risultati positivi e un'esperienza gratificante. Famiglia e allenamenti lo sostengono nel suo percorso verso nuovi traguardi internazionali.

Il ginnasta Mario Macchiati, reduce dalle Olimpiadi di Parigi, si prepara per nuove sfide dopo risultati positivi e un'esperienza gratificante. Famiglia e allenamenti lo sostengono nel suo percorso verso nuovi traguardi internazionali.

Di poche parole: per lui, parlano i fatti anzi i risultati. Il 24enne Mario Macchiati ha vestito la maglia azzurra alle Olimpiadi di Parigi: 19esima piazza nell’all- around e sesto posto nella classifica a squadre. Prima della partecipazione olimpionica: oro nel concorso a squadre ai campionati europei di Antalya 2023 e bronzo a Rimini 2024; campione italiano assoluto alle parallele nel 2022 e ‘23; argento nel ‘24.

Come si torna alla normalità dopo un’olimpiade?

"Una breve vacanza e si riparte con gli allenamenti. Sto bene fisicamente e psicologicamente: sono motivato e pronto per cominciare una nuova avventura. Quella di Parigi è stata positiva sia come esperienza che per risultati personali e di squadra, il cui obiettivo era arrivare in finale: difficile poter far meglio. Ho fatto qualche piccolo errore? Fa parte del gioco".

Potendo, cambieresti qualcosa?

"Nulla. Se il mio percorso è stato questo, significa che così doveva essere e così lo ricorderò (dice emozionato, ndr). Ho dato il massimo, impegnandomi al 100 per cento sia nel fare bene sia sbagliando".

La tua famiglia era con te?

"Mia madre Patrizia, mio padre Massimo insieme a Chiara, la mia ragazza mi hanno accompagnato nel lungo viaggio che è cominciato molto prima di Parigi. Gran parte del mio lavoro è merito loro: oltre al supporto anche economico da parte dei miei, penso ai momenti difficili che ho condiviso con Chiara".

Tornare in palestra è stato?

"Come tornare a casa: tantissimi saluti e abbracci. I complimenti di ragazzini che ti guardano con ammirazione e i ringraziamenti di genitori per essere un esempio propositivo per i loro figli: mi hanno reso orgoglioso".

La sensazione portata a casa?

"Sapere da dove sono partito, essere consapevole dell’impegno e, per questo, di meritare le mete che raggiungo. L’olimpiade è quella ‘cosa rara e straordinaria’ che in pochi riescono a vivere e di cui bisogna essere felici senza rimpianti".

Prossimo futuro?

"Vivo giorno per giorno. Finito un percorso, penso al passo successivo. Ora lo sguardo è agli Europei, poi i Mondiali e di nuovo gli Europei: gara dopo gara, come sempre".

g.c.