
Gianni Brandoli
Porto San Giorgio (Fermo), 20 novembre 2021 - Quando quel cadavere è riaffiorato dall’acqua, e poi ripescato è subito balenato il sospetto che si trattasse di quell’uomo scomparso la scorsa settimana dopo essere andato a fare una passeggiata al mare. L’atroce sospetto si è poi materializzato quando, da alcuni effetti personali, è stato riconosciuto senza ombra di dubbio. E’ di Gianni Brandoli, il 76enne di Porto San Giorgio svanito nel nulla da martedì 9 novembre, il corpo senza vita ripescato ieri in mare dai vigili del fuoco coadiuvati dagli uomini della capitaneria di porto. L’operazione è scattata nell’ambito delle diverse attività di ricerca delle persone scomparse.
Trovato un morto in mare a Porto San Giorgio
L’allarme è scattato intorno alle 16,30 quando è stato rinvenuto il cadavere di un uomo, in evidente stato di decomposizione, nel tratto di mare antistante l’area portuale. La Procura ha disposto gli accertamenti per la compiuta identificazione della salma, delegando i carabinieri di Porto San Giorgio. I militari dell’Arma dopo aver capito che si trattava quasi certamente di Brandoli, hanno avvisato i familiari per il riconoscimento della salma. Brandoli - originario di Varese, ma da una ventina d’anni trasferitosi prima a Montegiorgio, quindi a Porto San Giorgio - aveva salutato la moglie intorno alle 11,30 del 9 novembre, dicendole che sarebbe andato a fare la solita passeggiata al mare. L’uomo, infatti, si recava ogni giorno a fare lunghe camminate come consigliato dal suo medico di famiglia. La coniuge, però, non vedendolo rientrare per l’ora di pranzo, aveva iniziato a preoccuparsi e aveva allertato il figlio che vive a Varese.
Erano scattate subito le prime telefonate ad amici e conoscenti, ma nessuno l’aveva visto. A quel punto i familiari, intorno alle 16, avevano deciso di iniziare a cercarlo prima in spiaggia, poi nei posti che qualche volta frequentava. Anche in questo caso il nulla. Più le ore passavano e più l’inquietudine cresceva, tanto che, alla fine, la moglie aveva deciso di segnalare la scomparsa ai carabinieri, che avevano immediatamente allertato la prefettura, avviato le ricerche e diramato un dispaccio a tutte le forze dell’ordine. L’auto di Brandoli era stata ritrovata proprio davanti alla villa delle Canossiane, dove abitualmente parcheggiava, ma del 76enne nessuna traccia. Gli investigatori fin da subito sono stati convinti che non si fosse trattato di un allontanamento volontario, anche perché era uscito da casa senza portafogli e senza denaro. Il 76enne, in perfetta salute psichica, benestante e solare, non aveva alcun motivo per commettere gesti inconsulti. L’ipotesi più accreditata è che l’uomo abbia accusato un malore sulla battigia e sia stato risucchiato in mare. Gli investigatori, però, indagano a 360 gradi e non escludono a priori altre ipotesi.