REDAZIONE FERMO

Gestione di ictus al Murri. Arriva la medaglia Gold

Il reparto della neurologia guidata da Cardinali riceve il riconoscimento: "Abbiamo cronometrato tutti i servizi e quest’anno siamo risultati eccellenti" .

Il reparto della neurologia guidata dal primario Patrizio Cardinali

Il reparto della neurologia guidata dal primario Patrizio Cardinali

Una medaglia d’oro che vale una reale possibilità di cura, una presa in carico veloce ed efficace. È di livello Gold la presa in carico dell’Ictus all’ospedale Murri, è il risultato raggiunto dal gruppo di professionisti che si sono messi intorno ad un tavolo per studiare modalità di intervento, di studio, di cura di ogni situazione. Il coordinamento è della neurologia guidata dal primario Patrizio Cardinali, con il supporto dell’associazione europea Angels che mette a confronto le modalità di azione dei vari ospedali proprio per garantire parità di accesso alle cure e le stesse possibilità di presa in carico in ogni territorio. A fronte dello studio di ogni passaggio Angels stila una classifica e concede i riconoscimenti gold, platino e diamante. Per Fermo si è arrivati al primo livello che è già eccellenza: "Da tanti anni Angels porta avanti la collaborazione con tutte le unità stroke d’Europa per migliorare la gestione dell’ictus, spiega Cardinali, ognuno mette i suoi dati, noi di Fermo facciamo parte di questo registro e indichiamo il numero di trombolisi che si fanno, il numero di pazienti inviati ad Ancona, i tempi, il momento di arrivo in ospedale, il tempo in cui eseguono analisi e si riceve referto e poi valutazione e attività del fisiatra per la deglutizione". Il tempo ideale per una prima cura è entro i 30 minuti, Fermo è riuscita in almeno il 50 per cento dei casi a rientrare entro i 45 minuti e questo ha portato il livello gold: "Abbiamo scritto un percorso interno con l’aiuto dell’esperta Linda Serra, con le simulazioni abbiamo cronometrato tutti i servizi. Ci sono stati diversi incontri, alla fine al report di quest’anno siamo diventati gold status".

Maria Cristina Acciarri si è occupata dei report, spiega che il filo conduttore era la necessità di trovare tutti una lingua comune, a partire dal 118 che è il primo passaggio fondamentale, da chiamare in tempo: "Il prossimo passaggio sarà condividere le informazioni con la popolazione perché ci si abitui a riconoscere i segnali dell’ictus, a chiamare il 118 in tempo. Parliamo di una perdita di neuroni, in un minuto se ne perdono circa un milione e non si riformeranno più, si arriva a decesso in un terzo dei casi, a tre mesi si arriva a disabilità, l’incidenza è di 200 mila casi ogni anno in Italia. Oggi, a Fermo, dopo 5 anni siamo un modello di riferimento. Nel 2021 siamo stati i primi ad utilizzare intelligenza artificiale per identificare il percorso, abbiamo 4 posti letto di stroke unit con 4 monitor, una stanza dedicata al dottor Paolo Simoni che l’ha istituita. A Fermo quest’anno abbiamo fatto 39 fibrinolisi, nel nostro caso più della metà dei pazienti ha zero disabilità a 3 mesi, la mortalità è al 6,6 per cento, la media è del 9 per cento. Il parametro fondamentale è il tempo di ingresso fino al trattamento, abbiamo ridotto strada facendo e siamo a 45 minuti, l’obiettivo è scendere sotto i 30 minuti"