Ha convocato l’assemblea dei soci per il 20 gennaio, dando seguito a una sollecitazione del sindaco Massimiliano Ciarpella ma, in attesa dell’esito di quell’incontro e di eventuali decisioni conseguenti, mentre continua a svolgere il suo lavoro di presidente delle Farmacie Comunali, Gianvittorio Galeota ritiene che sia tempo di mettere a tacere quel venticello di calunnia che gli stanno soffiando addosso da qualche settimana sul ‘caso Philia Ets’, puntualizzare alcuni passaggi basilari.
Galeota, che rapporti ha con Philia? "Rapporti non ce ne sono. Ho conosciuto il presidente 8-9 mesi fa. Me lo ha presentato la psicologa che ha la sua attività all’interno del mio studio da oltre 15 anni. Prima di chiedere una collaborazione con le Farmacie per servizi che andassero a implementare quelli offerti come ‘Farmacia di servizi’, Philia aveva interloquito con la Regione per intercettare finanziamenti utili a praticare prezzi calmierati infermieri, supporti psicologici e similari. Sono necessità in cui il pubblico ‘zoppica’ e gli Enti del Terzo Settore sono stati riconosciuti con legge nazionale come ‘ancelle’ del servizio sanitario pubblico".
È stato sollevato il problema di chi controlla l’operato dell’associazione. "Philia ha superato tutti gli esami del Terzo Settore, è regolarmente iscritta al Runts (Registro Unico Nazionale Terzo Settore) e, visti i benefit di cui godono per legge, questi enti sono costantemente attenzionati".
Cosa sta facendo Philia con, o per, Farmacie Comunali? "Una mera divulgazione del progetto. Siamo allo stadio iniziale".
Perché il bonifico di 500 euro? "Anche se fino a 1000 euro, non siamo obbligati a deliberare ho comunque portato l’idea, il progetto e la richiesta di un minimo contributo in Cda e abbiamo deliberato. Non c’è nulla di sospetto. E’ tutto pubblico e alla luce del sole. Il contributo è servito per i volantini e per far sapere che le Farmacie avrebbero prestato servizi in collaborazione con loro, ma in che termini non è stato ancora definito".
Sono previste altre spese? "La società non dà locali, né ha costi, né sostiene spese. Ma operazioni simili sono state fatte con altre associazioni, abbiamo sovvenzionato altri progetti senza che ci sia mai stato un contratto o una convenzione".
Marisa Colibazzi