REDAZIONE FERMO

Furti, condannata una banda di ladre

Alle quattro donne, tutte residenti nel vicino Abruzzo, sono stati attribuiti almeno 24 colpi.

Furti, condannata una banda di ladre

Si facevano aprire la porta spacciandosi per medici, fisioterapiste, estetiste o incaricate di pubblici servizi, e, una volta dentro, derubavano la vittima di turno. La banda specializzata in questo tipo di furti, composta da quattro donne di etnia rom, era stata sgominata dai carabinieri con l’operazione denominata "Romanì" e le ladre sono finite tutte alla sbarra. Le quattro malviventi, al termine del processo, sono state tutte condannate a pene che vanno dai due anni a tre anni e due mesi, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento. La banda era finita nei guai nel maggio 2019, quando i militari dell’Arma avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti delle ladre, tutte residenti tra Martinsicuro e Alba Adriatica. Alla banda erano stati attribuiti almeno 24 colpi per una refurtiva stimata in un valore complessivo di circa centomila euro. Le ladre in gonnella avevano colpito anche nel Fermano e l’ultimo furto accertato risale al 12 novembre 2018 quando a Servigliano avevano derubato una 92enne, impossessandosi di 500 euro liquidi e di una carta di pagamento. La banda agiva sempre con la stessa tecnica criminale ed esclusivamente ai danni di persone anziane, con una specifica suddivisione dei ruoli: una o due donne intrattenevano le vittime, spacciandosi, di volta in volta, per incaricate di pubblico servizio, fisioterapiste, medici, estetiste, interessate alla locazione di appartamenti in zona, mentre le complici si introducevano di soppiatto nell’abitazione, trafugando denaro, oro e preziosi. Una delle complici, a turno, fungeva da palo per allertare telefonicamente le altre in caso di interferenze indesiderate o di presenze pericolose per i loro piani.

f. c.