Stavano passeggiando nei pressi di un bar di Lido Tre Archi con fare sospetto e, alla vista della polizia si erano dati alla fuga. Né era nato un lungo inseguimento a piedi, al termine del quale e dopo una colluttazione, due dei tre fuggitivi erano stati catturati e denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Nei guai erano finiti due tunisini, uno di 24 anni e uno di 20 Entrambi sono finiti davanti al giudice del tribunale di Fermo e, al termine del processo, sono stati rispettivamente condannati a due anni di reclusione e a un anno e otto mesi. Il terzo uomo, invece, non è mai stato identificato. Il fatto risale al 2019 quando nella mattinata quando, nel corso di uno dei soliti pattugliamenti delle forze dell’ordine lungo la costa, nei guai sono finiti due tunisini già arrestati la settimana precedente per lesioni, resistenza e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, ma rilasciati 24 ore dopo per la mancata convalida dell’arresto da parte del magistrato. Erano da poco passate 10, 30 quando i due pregiudicati nordafricani ed un terzo magrebino ancora ricercato, erano stati avvistati in giro per le vie del quartiere. Al segnale degli agenti di fermarsi, uno dei due aveva fatto il cenno del dito medio, poi tutti insieme si erano dati alla fuga. A quel punto era scattato l’inseguimento a piedi e nel frattempo erano state allertate le altre pattuglie della polizia impegnate nei controlli, che erano state convogliate a Lido Tre Archi. Due dei nordafricani erano stati bloccati e avevano reagito violentemente al tentativo di essere immobilizzati. Ne era nata una colluttazione sedata definitivamente all’arrivo degli altri agenti. Il terzo magrebino, invece, era riuscito a fuggire. I due fermati erano stati condotti in questura, identificati e denunciati a piede libero. Era emerso così che si trattava degli stessi due tunisini arrestati il 27 novembre 2019 in un appartamento di via Tobagi, dove i poliziotti avevano sorpreso quattro persone. I nordafricani, alla vista degli agenti, gli avevano aizzato contro due grossi cani rottweiler e, dopo un lancio di oggetti, uno dei nordafricani aveva afferrato un coltello da cucina e prima aveva minacciato di suicidarsi, poi si era scagliato contro il poliziotto che aveva cercato di disarmarlo, tentando di ferirlo. Da qui una violenta colluttazione alla quale si era aggiunto anche un altro magrebino, anche lui armato di coltello. I due alla fine erano sono stati immobilizzati. A quel punto era scattata la perquisizione dell’immobile che aveva permesso di rinvenire eroina e marijuana, già divise in dosi e pronte per lo spaccio. Anche in quel caso tre dei poliziotti impegnati nell’operazione erano rimasti feriti.
Fabio Castori