Fermo, 9 settembre 2024 – “Sono innocente: i lavori sono stati effettuati e non ho commesso alcun reato, né di truffa aggravata ai danni dello stato né di false fatturazioni”. E’ stato un interrogatorio fiume, durato più di cinque ore, quello nei confronti del 44enne Salvatore Perricciolo, ritenuto il personaggio di spicco di un’organizzazione finalizzata alle frodi nel settore dei superbonus edilizi sgominata dalla Guardia di Finanza.
Il veregrense di origini calabresi, considerato anche uno dei boss della mafia della movida marchigiana, difeso dagli avvocati Anna Indiveri e Massimiliano Cofanelli, è comparso stamattina in videocollegamento dal carcere davanti al gip Teresina Pepe e al pm Eugenia Senigallia. Perricciolo, nel corso dell’interrogatorio, ha negato ogni addebito, esaminando le imputazioni capo per capo, contestando gli errori, a suo avviso, commessi dal perito della Procura della Repubblica che ha valutato le opere effettuate sui vari cantieri e ribadendo che i lavori sono stati effettuati.
Il 44enne ha anche specificato di non essere il titolare delle due aziende finite nel mirino degli inquirenti e di essere stato solo il direttore, stipendiato, di una delle imprese edili analizzate dalle Fiamme Gialle. Non la pensano così gli investigatori della Guardia di Finanza che hanno eseguito una misura cautelare, a vario titolo, in carcere, ai domiciliari e con l’obbligo di firma, per Perricciolo, per la moglie 43enne, Zofia Poradzisz, e altri sei ingegneri, architetti, commercialisti e imprenditori: Spurio Ruiti, 58 anni di Tolentino; Pier Lunghi, 68 anni, di Martinsicuro; Giuseppe Acquavella, 54 anni, di Porto Sant’Elpidio; Davide Cesarini, 57 anni, di Porto Sant’Elpidio; Claudio Mazza, 62 anni, di Montegranaro; Mauro Diomedi, 52 anni di Civitanova Marche.
Le Fiamme Gialle hanno anche apposto i sigilli su 12 unità immobiliari, conti correnti e diverse auto di lusso nella disponibilità degli indagati. La misura cautelare è giunta a conclusione di una complessa attività investigativa che ha consentito di interrompere un’articolata frode nel settore dei superbonus edilizi (sismabonus ed ecobonus), tramite fittizie intestazioni societarie e fatture per operazioni inesistenti, i cui proventi illeciti sono stati autoriciclati nell’acquisto di beni immobili e mobili di valore, per oltre 5 milioni di euro in provincia di Fermo, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo e Catanzaro.
Ieri doveva essere anche il giorno dell’interrogatorio dell’ingegnere elpidiense Cesarini, difeso dall’avvocato Federico Valori. Interrogatorio che è stato rinviato a domani vista la durata di quello di Perricciolo. Sempre domani è previsto l’interrogatorio di garanzia per la moglie del 44enne di origini calabresi.