Festival europeo delle scienze: la scuola in Finlandia

Teresa Cecchi, docente dell’IIT Montani di Fermo, partecipa al Festival europeo di Science on Stage a Turku con il progetto 'Chromatography Embodiment', che utilizza la simulazione per rendere la chimica più accessibile agli studenti.

Festival europeo delle scienze: la scuola in Finlandia

Teresa Cecchi, docente dell’IIT Montani di Fermo, partecipa al Festival europeo di Science on Stage a Turku con il progetto 'Chromatography Embodiment', che utilizza la simulazione per rendere la chimica più accessibile agli studenti.

Teresa Cecchi, docente dell’IIT Montani di Fermo è una degli insegnanti italiani che partecipano a Turku, in Finlandia, al Festival europeo di Science on Stage, la più grande manifestazione europea dedicata all’insegnamento delle materie STEM (Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). L’inaugurazione si è svolta lunedì 12 agosto con il saluto del Ministro dell’Educazione finlandese Anders Adlercreutz. Il Festival europeo di Science on Stage è una competizione che ogni due anni raccoglie e mette a confronto i migliori progetti realizzati da docenti delle scuole di ogni livello, dalla primaria alla secondaria superiore. Quest’anno a Turku sono presenti oltre 400 progetti che provengono da più di 30 Paesi, non solo del nostro Continente. Il progetto di Teresa Cecchi si chiama ‘Chromatography Embodiment’ e nasce da una lunga progettualità di spettacolarizzazione della chimica che va avanti dal 2012 presso l’ITT Montani di Fermo. Il progetto di ricerca didattica di Teresa Cecchi mira a prevenire gli errori teorici più comuni, attraverso un’esperienza di Drama Science. I chimici sono protagonisti della simulazione di questa tecnica separativa per rendere reali concetti astratti e visualizzare gli effetti delle previsioni teoriche. Le studentesse e gli studenti impersonano con magliette di diverso colore molecole diverse. Muovendosi in un viale all’aperto, che rappresenta la colonna cromatografica, con sedie sulle quali le persone (molecole) si fermano per tempi più o meno lunghi in base alla loro affinità per la fase stazionaria, i ragazzi arrivano alla fine del percorso in tempi diversi e così risultano separati. Il tutto a ritmo di musica, a rilevare la qualità e la quantità delle molecole. In questo modo risulta comprensibile e piacevole un meccanismo spesso difficile da spiegare a livello didattico. I risultati della ricerca didattica sono pubblicati nel Journal of Chemical Education.