Adolfo LeoniFermo. Corso Cefalonia. A metà via, una saracinesca quasi del tutto abbassata e un’insegna di pietra all’esterno che recita: Remo Ferramenta. Era la storica vetreria-ferramenta della famiglia Agostini. Ultimo proprietario Gianfranco. Il negozio è stato chiuso nel 2013. Ma l’interno è rimasto intatto. Mi è capitato di visitarlo. Ed è stato emozionante. Come se una macchina del tempo abbia retrodatato gli anni. Non 2025, ma primi anni Cinquanta, quando il Corso era il Corso: ricco di negozi, di attività artigianali, di librerie, quando si andava al Gran Caffè Belli e l’etichetta era d’obbligo, quando si accedeva – ma non tutti potevano farlo – al Circolo cittadino, nel bel Palazzo rinascimentale. La saracinesca è quasi del tutto abbassata, ho scritto. Ma non del tutto. Si può entrare? Abbassandosi di molto sì. Entro. E mi affaccio in un altro mondo, in un’altra epoca. Il pavimento è quello di allora. Tavolato di ottimo legno, sembra lucidato il giorno stesso. Qualche scricchiolio aumenta il fascino. Gianfranco Agostini è a metà negozio, che è un rettangolo lunghissimo. Dovrà sgomberare tutto l’arredo. Un arredo fantastico: bancone, armadi con vetri, cassettiere con decine di piccoli cassetti. Ci sono ancora le viti, le maniglie, i chiodi, le chiavi, i colori, i pennelli d’ogni dimensione. Ci sono le cornici e i quadri con le cornici che qualcuno non ritirò. Alla parete destra, spicca una incisione molto bella, è un paesaggio da me non identificato, opera del fratello di Gianfranco, Mario, pittore, incisore, acquafortista. Tra i barattoli, ce n’è uno di pigmenti nero di mummia. Avrebbe fatto la gioia del Tintoretto. Mi attrae una foto. È degli anni Trenta se non prima. È la porzione di via poco avanti la chiesa della Pietà (un tempo di San Bartolomeo). Dove oggi ci sono gli studi di Radio FM1, a quel tempo insisteva una merceria: la merceria dei fratelli Agostini. "Poi, mio padre Remo - racconta Gianfranco – aprì un negozio di ferramenta e articoli casalinghi in piazza del Popolo, logge a monte. Dopo dieci anni, venne qui, dove ora stiamo parlando". Il fondo del negozio si apre su un balcone che guarda il mare e il Conero. Peccato una costruzione recente che ne parcellizzi la vista. La visita è finita. Si torna nel 2025.
CronacaFerramenta Agostini e il tempo che non passa