
Testacoda al Recchioni: la capolista fa visita all’ultima della classifica
Di certo non semplice preparare una partita come quella di domenica contro la Sambenedettese per la Fermana. Attualmente la retrocessione non è matematica ma decisamente possibile se non probabilissima, solo una surreale combinazioni di risultati potrebbe far pensare a qualcosa di differente. Ma nella sostanza c’è. E non è semplice affrontarla in un derby casalingo che rappresenta qualcosa di anomalo per la chiusura del settore ospiti. Insomma da San Benedetto non ci sarà nessuno ma ne saranno pochissimi anche sponda fermana. La piazza platealmente non ha gradito la scelta di confermare la giornata canarina e dunque di rendere non validi gli abbonamenti, cosa stabilita ad inizio stagione. In questo clima il malumore nel popolo gialloblù è aumentato sensibilmente e, complice anche lo sciopero "casalingo" del tifo, il rischio è quello di vedere un Bruno Recchioni semi vuoto. Non lo scenario migliore possibile in quella che sarà l’ultima casalinga della stagione e, al momento, anche l’ultima casalinga in Serie D. Come preparare la gara in campo? Difficile saperlo. Considerando che non ci sarà Bianchimano, che De Silvestro è alle prese con il ben noto guaio muscolare e dunque in attacco le soluzioni si chiamano Sardo-Ricci. Un 2005 e un 2006 che, salvo clamorosi sviluppi, saranno li davanti per cercare di far male alla Samb già proiettata alla prossima Serie C con la fresca conferma di Ottavio Palladini in panchina. In campo dunque un scenario forse inedito ma intanto fuori le matasse da sbrogliare sono diverse. Entro metà giugno ci dovrà essere la risposta definitiva del Tribunale di Fermo in merito all’omologa sulla ristrutturazione. Pubblicata quella ci saranno poi i 60 giorni da parte degli enti creditori per impugnarla, scaduti i quali si andrà al pagamento. Ma intanto c’è da programmare una nuova stagione che, tra mille incertezze, un vantaggio ce l’ha sicuro. Non partirà il 12 agosto ma già da maggio si potrà pianificare il tutto. Cade dunque l’alibi del ritardo e del poco tempo a disposizione. E sarà vietato sbagliare.
Roberto Cruciani