Arriva Dario Bolzan, a fare gli onori di casa il ds Michele Paolucci: "il mister è stato scelto per le sue qualità tecniche e morali e per il contributo che può dare al gruppo e perché come tanti qui lui ha scelto la Fermana e la Fermana hga scelto lui. Con lui siamo ampiamente in sinergia nel modo di vedere il calcio. L’arrivo di un attaccante? I ragazzi faranno l’asta per il numero di maglia e abbiamo lasciato libera la nove. Non compreremo tanto per fare ma abbiamo idee chiare e ci mettiamo la faccia. Tutti i ragazzi ci sono venuti incontro economicamente, Cerchiamo di rimettere in piedi questo club che non è un elitè dove solo pochi possono lavorare né una vacca da mungere. Stiamo imbastendo operazioni con Cremonese e Ternana e questo è sinonimo di credibilità". Parola poi a mister Bolzan che non nasconde il suo attaccamento a Fermo: "Con Fermo ho un legame particolare che ho guadagnato in campo. Ora torno con un’altra veste, quando sono tornato l’aspetto calcistico contava ma mi interessava che la società riguadagnasse credibilità. Le prime chiamate ai calciatori sono state molto complicate perché dubitavano della Fermana e stiamo ricostruendo. Era necessario fare chiarezza nei confronti della società. Qui a Fermo lo zoccolo duro del tifo c’è sempre ma vorrei che questo progetto coinvolga anche l’altra parte della tifoseria. So cosa accade a Fermo quando la città si identifica con squadra e società. Questa di Fermo è la scelta migliore in questo momento per me. La mia passata stagione? A Monte San Giusto ero convinto che avremmo fatto un campionato di vertice ma abbiamo commesso degli errori. Poi è arrivata l’opportunità della Nuova Sondrio e li sono subito entrato nella mente dei calciatori e abbiamo conquistato la D con una super rimonta, una grande esperienza che mi porto dietro". Vari i ricordi che affiorano del Bolzan capitano gialloblù: "Vorrei trasmettere al gruppo come affrontavo allenamenti e gare qui a Fermo. Qui quell’anno (riferimento al quel Fermana-Ancona 2-2, ndr) si respirava calcio vero con atmosfere incredibili. Poi penso a Rieti: è stato qualcosa di fantastico, con mille difficoltà conquistando una Coppa Italia che non dimenticherò mai". Focus poi sulla squadra: ""Non aver fatto la preparazione non deve essere un alibi. Voglio una squadra coraggiosa che ragioni in mezzo al campo. La mia idea è il 4-3-3 e stiamo lavorando su quello e su certi principi, ma valuteremo tutto ovviamente. Il direttore sta facendo un grandissimo lavoro, io indico le caratteristiche che ci servono. Manca un attaccante da Fermana, funzionale al gioco. Ci attende un girone F che è quasi una piccola C ma non è una novità. Un grazie al mio staff che lavora in maniera unica e anche ai tifosi per i tanti attestati di stima".
Roberto Cruciani