Il nuovo atteggiamento tattico della Samb adottato da Ottavio Palladini contro L’Aquila ha dato i suoi frutti. Il passaggio dal canonico 4-3-3 al 4-2-3-1 o 4-4-2 in fase di non possesso palla ha permesso al tecnico rossoblù di trovare la quadra sull’atteggiamento tattico da adottare anche in futuro ma soprattutto ha conferito una fluidità di manovra maggiore ed un’incisività migliore in avanti. "Questi numeri -ha analizzato Palladini nel corso della trasmissione A Ritmo di Samb in onda su Vera Tv- rappresentano la fotografia iniziale. Poi, però, in campo lo sviluppo del gioco porta a posizioni differenti. Stiamo lavorando per dare manforte in attacco ad Eusepi. Nelle precedenti partite gli esterni giocavano troppo larghi. In settimana avevo detto a loro di puntare verso il centro ed il gol di Baldassi è uscito fuori da questa situazione di gioco. Mi era capitato già con Leonardo Mancuso nell’ ultimo anno che ho allenato la Samb in Serie C. A lui ho detto di attaccare sempre la porta per avere più occasioni da rete. Lo stesso discorso che ho fatto a Baldassi, Kerjota e Battista. I tagli sono importanti anche perché stiamo parlando di calciatori che hanno caratteristiche tali da poter giocare in questo modo". A chi lo ha accusato di difensivismo Palladini ha risposto così. "Mi viene da ridere -ha spiegato- quando ho allenato la Samb ho sempre avuto il migliore attacco ed una buona difesa. Quando abbiamo vinto la D con Fedeli presidente, La Samb realizzò 76 reti, subendone solo 36. I numeri sono chiari anche negli altri campionati in cui ho diretto il club rossoblù. E’ assurda una critica del genere ma l’accetto. Mi dà fastidio solo la cattiveria, l’essere prevenuti verso la squadra. Fortunatamente abbiamo un presidente che ha una passione incredibile e che è riuscito a riportare 6-7mila spettatori al Riviera. Bisogna avere pazienza, non si può sempre vincere per 5-0. Nel calcio nulla è scontato". Palladini, infine, guarda al futuro. "Il campionato è ancora lungo ed è presto per dare dei giudizi. Alla fine la spunterà chi avrà più continuità e saprà gestire bene i momenti difficili. A Fossombrone ci attende un match difficile con una squadra ben rodata ed un allenatore che da tempo allena in terra metaurense. La Samb -ha concluso Palladini- deve restare sempre con i piedi per terra, essere umile e avere la consapevolezza che tutti gli avversari le daranno filo da torcere. Fare gruppo e umiltà". Benedetto Marinangeli
Cronaca"Fare gruppo e umiltà". Ecco la ricetta di Palladini