Far west alla stazione, un arresto

Una serata di ordinaria follia quella che si è consumata nel centro di Porto San Giorgio poco dopo le 20...

Far west alla stazione, un arresto

Far west alla stazione, un arresto

Una serata di ordinaria follia quella che si è consumata nel centro di Porto San Giorgio poco dopo le 20 e che ha visto protagonista una banda composta da quattro magrebini, di cui due residenti a Lido Tre Archi di Fermo e due a Porto Sant’Elpidio, tutti di età tra i 18 e i 20 anni. I quattro hanno iniziato prima a gridare, quindi ad inveire contro i passanti e ad inneggiare cori offensivi rivolti alle forze dell’ordine. Poi sono passati ai fatti danneggiando le biciclette parcheggiate in via Crispi, per poi iniziare un lancio di bottiglie contro le mura dei palazzi e della stazione ferroviaria. Sono stati circa 45 minuti di guerriglia urbana che hanno seminato il panico tra residenti e i pendolari che scendevano dai treni. A quel punto la centrale operativa del numero unico delle emergenze è stata subissata di telefonate e sul posto sono immediatamente intervenute due pattuglie dei carabinieri di Porto San Giorgio, supportate da quella del Nucleo radiomobile di Fermo. Nonostante la presenza dei militari dell’Arma i componenti della banda hanno continuato la loro azione con cori offensivi contro le forze dell’ordine, mentre uno di loro ha afferrato un cestino dell’immondizia della sala d’attesa della stazione ferroviaria per poi lanciarlo dalla finestra verso la piazza, fortunatamente senza colpire alcun passante. I carabinieri intervenuti, con non poche difficoltà, sono riusciti a placare la scorribanda e ad identificare i giovani componenti della banda, come detto, tutti maggiorenni. Quando, però, i militari dell’Arma si sono allontanati dalla zona, l’opera vandalica dei quattro magrebini è ricominciata ancora più violenta con bottigliate e danneggiamenti in via Crispi e piazza Matteotti. Al ritorno dei carabinieri c’è stato il fuggi fuggi generale, ma uno della banda è stato fermato e per lui sono scattate le manette.

Fabio Castori