Fermo, 11 ottobre 2024 – Una truffa studiata nei minimi dettagli per conseguire i contributi pubblici dell’Unione europea, attraverso fatture false e per operazioni inesistenti. Sarebbe filato tutto liscio se gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Fermo non avessero fiutato l’imbroglio. Così, al termine di una complessa operazione diretta dalla Procura Europea - ufficio di Bologna, gli investigatori delle Fiamme Gialle avevano portato alla luce una truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea, perpetrata da una società di Montegiorgio di macchinari per calzature, al fine di conseguire un contributo a fondo perduto nell’ambito del “Programma operativo regionale Marche”. A conclusione delle indagini il rappresentante legale della società, l’amministratore di fatto, entrambi del posto, e per tre fornitori, è scattato il rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato in concorso. Il legale rappresentante e l’amministratore dovranno rispondere anche di diverse fattispecie di delitti fiscali riconducibili all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L’importo del fondo strutturale richiesto, 865mila euro, di cui 325mila illecitamente percepiti, riconducibile ad un piano di sostegno agli investimenti produttivi per le aree colpite dal sisma, era stato ottenuto, secondo le risultanze dell’indagine, mediante l’utilizzo di fatture false riportanti imponibili per oltre 3,8 milioni di euro e 850mila euro di Iva e facendo ricorso ad altri artifizi e raggiri, quali la mancata tenuta di una contabilità di magazzino. A completamento del disegno criminoso, per assicurare il profitto dei reati, era stata realizzata l’incorporazione in una società simulata, creata ad hoc, con sede nel Delaware (USA), utilizzata per distrarre le disponibilità patrimoniali delle società italiane incorporate. Le indagini avevano portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale di Fermo su richiesta del procuratore europeo, per un importo complessivo di 879.566 euro. Sequestro che aveva permesso di sottoporre a vincolo cautelare disponibilità patrimoniali, conti correnti, terreni, auto e immobili in capo ai soggetti indagati e alle società, inclusa la società del Delaware. Il provvedimento del gip era stato poi confermato dal tribunale del riesame di Fermo che si era pronunciato a seguito di ricorso della difesa. Al termine dell’operazione i finanzieri fermani avevano anche effettuato la segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti dei responsabili del danno erariale cagionato all’ente erogatore.
CronacaFalse fatture per avere fondi, Finanza scopre truffa aggravata