Fermo, 3 novembre 2024 – Per molti anni ha avuto il suo quartier generale nel Fermano, muovendosi anche a cavallo delle province di Ascoli e Macerata ed era riuscito a evadere ben due volte dalle carceri di Pisa e Teramo, entrambe le volte con metodi da film, tra lenzuola annodate e droni. Per le sue evasioni viene soprannominato “il fantasma”. La sua vita al massimo, però, si è fermata in Bolivia dove è stato ritrovato morto in circostanze misteriose. E’ finita male la storia di Roland Dedja, 40 anni, trovato esanime in un appartamento affittato con un amico a Santa Cruz.
Secondo le autorità boliviane, “il fantasma” sarebbe entrato nel Paese nel novembre 2023, avrebbe affittato una casa con un amico dsl posto, a sua volta accusato di frode. Il coinquilino è scomparso e sul decesso di Dedja è calato il giallo. La sua storia criminale inizia quando da Durazzo si trasferisce in Italia: dai sequestri di persona, alla prostituzione alla rapine a mano armata, ha il suo ’quartier generale’ è nel Fermano, ma i suoi affari illeciti si espandono fino a gran parte del Nord Italia.
E’ proprio nell’Italia settentrionale che la sua vita ha una brutale svolta nel 2010: all’uscita di un locale di Brescia uccide un suo connazionale a colpi di pistola per aver fatto degli apprezzamenti sulle ragazze che si trovavano in sua compagnia e di altri suoi sodali.
Ad incastrarlo è la sua caratteristica fossetta sul mento. Viene catturato e rinchiuso nel carcere di Pisa. Pochi mesi dopo, insieme ad un altro detenuto, si cala dal muro di cinta utilizzando le classiche lenzuola annodate. Nemmeno due mesi dopo, però, Dedja e il suo compagno di fuga, vengono rintracciati e arrestati dai carabinieri a Porto Recanati. “Il fantasma” alla fine viene assolto dall’accusa di omicidio e torna in libertà, ma i reati pendenti nei suoi confronti sono tanti e torna nuovamente in carcere a Castrogno di Teramo. Nella notte tra il 23 e il 24 settembre del 2023 è protagonista di una nuova spettacolare evasione.
Dedja utilizza una grossa corda da alpinista, fattagli recapitare dai suoi fedelissimi attraverso un drone. Poi si cala dalla finestra del bagno della sua cella dalla quale aveva rimosso parte delle sbarre. Per confondere i sorveglianti, simula la sua presenza sulla branda, coprendo dei cuscini con le lenzuola fino alla testa. Questa volta non commette l’errore di rimanere in Italia e scappa in Bolivia, ma il destino lo rincorre e, pochi giorni fa, viene trovato morto in casa: un regolamento di conti?