"Ribichini, ti riserviamo come sempre il posteggio per il camper, vero?": dopo anni di immancabile frequentazione succede che è la stessa organizzazione dell’Eroica, da Gaiole in Chianti, dell’amico e fondatore Giancarlo Brocci, a contattare il veterano della corsa con bici d’epoca, Nello Ribichini, "87 anni, 88 a gennaio" precisa. E il gagliardo nonno Eroico di Monte Urano, anche quest’anno, ha risposto ‘sì’ al richiamo, irresistibile, di una corsa che lo annovera tra i partecipanti più longevi avendo sempre partecipato (con un unico stop in periodo Covid) fin dalla prima edizione, nel 1997 "quando eravamo in 92. Ormai, sono rimasto uno degli ultimi di quel gruppo, se non l’ultimo". Per la 27esima edizione, sono novemila gli iscritti all’Eroica, provenienti da ogni parte del mondo per vivere l’esperienza straordinaria di una gara che è un viaggio nel tempo, con cinque diversi percorsi impegnativi (il più lungo è di 206 km) attraverso magnifici paesaggi. Mentre si prepara a partire con nipoti e figlio, per l’ennesima Eroica (il 5 e 6 ottobre), a Nello brillano gli occhi nel ricordare "quando nel 2001 abbiamo pedalato per 7 ore sotto la pioggia. Quella sì che era la vera Eroica. Aspetto tutto l’anno questo momento. Non è una gara, è una vera festa dello sport e della bici e del buon cibo".
Ribichini sceglie il percorso di 45 km, metà sterrato e metà asfaltato, con un tratto in forte pendenza fino al Castello di Brolio: "C’è una salita sterrata bella ripida di 1,5 km: non è facile, ma per me quel percorso ha sempre un grande fascino. E ci provo anche quest’anno". Stavolta cambia la bici: "Ho fatto restaurare tre telai dall’amico Giovanni Battaglin, grande campione di ciclismo, con cui ho lavorato per oltre 30 anni, poi ho sistemato la bici in modo da rendere comoda la pedalata. Sa com’è, l’età". La sua bici storica montata negli ultimi anni "costruita nel 1967 da Mauro Fossati, meccanico del campionissimo Fausto Coppi e del suo gregario e mio grande amico, Michele Gismondi, quest’anno la presto a Davide Cassani (ex commissario della nazionale di ciclismo professionisti e commentatore)".
La bicicletta per Ribichini è "una passione, uno stile di vita, è sport, salute e divertimento. Faccio una media di 10 km al giorno intorno al paese, anche se adesso mi piace andare sulla pista, al campo sportivo". Parte baldanzoso verso Gaiole in Chianti, Ribichini, per quella che, dice "per è l’ultima Eroica. Voglio partecipare per salutare tutti i ciclisti eroici, italiani e tanti amici stranieri, dopo aver portato la mia maglia tricolore e il nome di Monte Urano in mezzo mondo. Poi metto il camper in garage e, forse, attacco la bici al chiodo. Con il calendario del tempo non può scherzare neanche il super nonno Eroico".
Marisa Colibazzi