È il posto dove ci si sente al sicuro, dove si misura la serenità e il benessere di una famiglia. La casa è al centro di tutti i pensieri, a Fermo sono circa 200 i nuclei familiari che hanno difficoltà, che non riescono a pagare l’affitto, che aspettano una casa popolare. Il sindaco Paolo Calcinaro ha ben presente il problema, se n’è parlato in giunta qualche giorno fa per prendere due decisioni che vanno proprio in questa direzione, insieme all’incessante lavoro che si fa per gestire la graduatoria per le case popolari non appena l’Erap apre a nuovi spazi: "Ad oggi sono 47 le case popolari assegnate, a fine anno 63. In mezzo però c’è tutta la gestione dell’emergenza che deve trovare risposte rapide. Per questo in giunta abbiamo approvato due misure, la prima riguarda la riattivazione di un alloggio in via Graffigna, da destinare a tre uomini soli, in situazione emergenziale. Ci siamo fermati per il Covid, oggi è pronta per nuovi inserimenti e riparte".
L’assessore ai servizi sociali, Mirco Giampieri spiega che non si tratta solo di assegnare un posto letto ma anche di costruire per queste persone un percorso di autonomia possibile: "Si tratta di un appartamento sociale per individui, una questione che affrontiamo con più forze, difficile trovare affitti. L’obiettivo è ridare autonomia alle persone, un tetto ma anche sostegno materiale a uomini soli. Vogliamo creare una rete solidale che ridia una spinta. Lavoriamo tutti insieme con l’Ambito sociale XIX per ridare slancio a quella progettualità".
Stessa giunta seconda misura, stavolta l’impronta la mette l’assessore ai lavori pubblici Ingrid Luciani, c’è un immobile in via Leopardi che fa parte del lotto dell’ex Fontevecchia, l’Ambito sociale ha trovato i fondi Pnrr per ristrutturare un appartamento da destinare a housing sociale, si tratterebbe, spiega l’assessore, di una "ricucitura che garantisce anche una risposta alle emergenze casa, per 6 persone con cucina e servizi. Stretti i tempi, entro fine anno deve essere funzionante". Il coordinatore d’ambito Alessandro Ranieri spiega che ci sarà un regolamento preciso per tempi e modalità di fruizione, si stringeranno patti di inclusione abitativa e sociale per arrivare ad un riscatto. "Stiamo pensando anche di attivare un fondo per garanzia affitti, per garantire i proprietari e incentivare l’accoglienza delle persone".
Nel quadro cittadino c’è attesa per il palazzo che deve nascere in via Graziani, tutto Erap, e per gli alloggi a carattere sociale che saranno presto completati ai Sacri Cuori. Diverso il concetto per Palazzo Trevisani e per il progetto all’ex conceria di Girola, da destinare a categorie protette, a lavoratori che intendano trasferirsi a Fermo, alla crescita di una città che ha bisogno di nuova linfa.
Angelica Malvatani