E’ morto il dottor Spinucci: "Sempre al fianco dei suoi concittadini"

Pareva destinato a restare per sempre nel cuore della sua Fermo Gabriele Spinucci, la città che tanto ha amato e...

Pareva destinato a restare per sempre nel cuore della sua Fermo Gabriele Spinucci, la città che tanto ha amato e cha ha servito come medico. Si è spento invece, lunedì scorso, il dottor Spinucci, avrebbe compiuto 94 anni a fine novembre ma aveva ancora lo spirito e la lucidità dei tempi migliori. Circondato dell’affetto dei suoi cari, se n’è andato col sorriso lieve e sincero che lo ha accompagnato sempre, con l’eleganza innata, le parole gentili e la dedizione che aveva, per tutti. Nato a Grottammare, aveva frequentato il liceo scientifico e poi l’università a Bologna, la specializzazione a Pavia per le malattie dell’apparato digerente. Ha esercitato a Fermo la professione di medico di medicina generale, fino ai suoi 70 anni è stato disponibile e attento, pronto ad accompagnare tutti con la professionalità e la semplicità che aveva. Appassionato di musica, è stato anche uno speaker storico di Radio Fermo uno, teneva compagnia alle persone fino a notte fonda, amava il folklore e il suono della fisarmonica che suonava con passione. sempre impegnato nel direttivo dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, prima di Ascoli, poi di Fermo, i colleghi ne ricordano le profonde doti umane e professionali, sempre al fianco della presidente Anna Maria Calcagni che di lui ha sempre detto: "Ha fatto la storia della città di Fermo, per anni è stato al fianco dei concittadini, a consolare, ascoltare, curare la persona nella sua interessa. Aveva un bel sorriso, la battuta pronta, l’umanità benevola di chi, con un animo nobile, conosce bene la vita". Si impegnava sempre con grande dedizione perché anche le nuove generazioni di medici fossero sempre preparate, umanamente e professionalmente. Sempre accanto alla moglie Adelaide, in queste ore la salma è a casa, nel cuore del centro storico di Fermo, i funerali nel pomeriggio di oggi, alle 15, in Duomo, per un ultimo sguardo alla città che tanto ha amato.

Angelica Malvatani