FABIO CASTORI
Cronaca

Clan della droga, appartamento sequestrato alla donna del boss a Fermo

Il provvedimento va a colpire Romina Plaka, 34enne albanese, che assieme all’ex compagno guida uno dei sodalizi in guerra per il controllo di Lido Tre Archi

La polizia mette i sigilli all’appartamento occupato da Romina Plaka, 34enne albanese che, anche se l’alloggio è intestato ai suoi genitori, viene considerata  la reale proprietaria

La polizia mette i sigilli all’appartamento occupato da Romina Plaka, 34enne albanese che, anche se l’alloggio è intestato ai suoi genitori, viene considerata la reale proprietaria

Lido Tre Archi (Fermo), 16 ottobre 2024 – Schiaffo patrimoniale ad uno dei due clan in guerra per il monopolio dello spaccio a Lido Tre Archi. La polizia di Fermo ha infatti eseguito un decreto di sequestro, emesso dalla sezione misure di prevenzione dal tribunale di Ancona, su proposta del questore, di un appartamento situato nel quartiere costiero facente capo a colei che viene considerata, insieme all’ex compagno, il boss di un clan multietnico del posto.

La proposta, avanzata a luglio dal questore di Fermo al tribunale di Ancona, ha come destinataria Romina Plaka, una 34enne albanese che, benché non risulti formalmente la proprietaria dell’appartamento di Lido Tre Archi, intestato ai suoi genitori, è considerata, di fatto, la reale proprietaria dell’immobile.

L’indagine patrimoniale, condotta dagli uomini della divisione anticrimine, ha permesso di accertare che la giovane, così come i suoi genitori, non avessero redditi leciti sufficienti per poter acquistare l’appartamento che, pertanto, è stato oggetto di un decreto di sequestro patrimoniale in quanto si ritiene sia stato acquistato con denaro proveniente dalla commissione di reati, in particolare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine patrimoniale condotta dalla polizia di Fermo e la relativa proposta avanzata dal questore al tribunale di Ancona costituisce la prosecuzione dell’attività intrapresa lo scorso anno e culminata, a gennaio, con la confisca di un altro immobile situato sempre nello stesso quartiere, di una moto di grossa cilindrata, di un’auto e di alcuni conti correnti bancari per un valore approssimativo di circa 70mila euro.

Quella volta però, la misura di prevenzione era stata emessa nei confronti di un marocchino di 43 anni, ex compagno della 34enne albanese, destinatario anche di un provvedimento personale di sorveglianza speciale che lo obbliga a soggiornare fuori dalla provincia di Fermo. I due vengono considerati i capi clan di uno dei due sodalizi criminali in guerra per il controllo della piazza di spaccio del quartiere di Lido Tre Archi. Gli appartenenti ai rispettivi sodalizi si sono affrontati per mesi con azioni violente e armate, culminate anche in gravi episodi commessi mediante l’uso di armi. Su tutti, il tentato omicidio a colpi di pistola di uno dei rivali da parte della Plaka e di suo fratello, per il quale entrambi sono stati condannati in primo grado a otto anni e due mesi. Sulla testa delle 34enne pendono anche altre condanne, soprattutto per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.