REDAZIONE FERMO

Donazioni sangue, il peggio è alle spalle

Elena Simoni, presidente dell’Avis provinciale: "La grave situazione della raccolta nel fermano appare in corso di risoluzione"

Elena Simoni, presidente dell’Avis provinciale di Fermo

Elena Simoni, presidente dell’Avis provinciale di Fermo

La presidente dell’Avis provinciale, Elena Simoni, risponde alle critiche mosse dal vicepresidente Avis Montegranaro, Dino Pesci "con un’iniziativa del tutto personale, non presa, come avviene in Avis, in maniera collegiale" elencando quanto fatto finora per risolvere la grave carenza di personale in ambito trasfusionale e le difficoltà dei centri raccolta periferici. "L’Avis provinciale si è interfacciata con la direzione generale dell’Ast con spirito collaborativo, ha trovato piena volontà di risolvere le criticità del Servizio Trasfusionale e grazie all’importante lavoro che abbiamo svolto negli ultimi mesi, la grave situazione della raccolta nel fermano appare in corso di risoluzione" è la pacata smentita alle critiche. E riguardo i punti di raccolta periferici, informa che si prevede "una riapertura progressiva verso il 15 settembre". Vengono ripercorsi i passaggi salienti dell’attività di questi mesi non appena appurate le criticità legate alla mancanza dei medici e alla difficile situazione di raccolta nei centri periferici, ragionando sulle possibili azioni che l’Ast avrebbe potuto intraprendere.

Di incontri con il direttore dell’Ast Fermo, Roberto Grinta (oltre che con il direttore socio-sanitario Franca, il direttore sanitario Draghi e la primaria Siracusa) l’Avis provinciale ne ha fatti diversi, per avere aggiornamenti sui concorsi per potenziare il personale "e per rappresentare i rischi derivanti dalle chiusure delle unità di raccolta con conseguente perdita di donazioni e donatori, oltre alla preoccupazione – prosegue la Simoni - per la mancanza di un altro medico col pensionamento della Siracusa dal 1 settembre. Abbiamo ottenuto precisi impegni da parte dell’Ast". Il riferimento è al concorso bandito con accelerazione dell’iter per espletarlo; al concorso per sostituire il primario a brevissimo (entro settembre); l’introduzione di specializzandi per i prelievi a Fermo per un possibile aumento; prestazioni aggiuntive con tariffe a imposta ridotta; l’apertura ai medici di medicina generale di corsi di formazione per utilizzarli in punti di raccolta.

Confortata dalle recenti dichiarazioni dell’Ast Fermo che vanno nella direzione auspicata, la Simoni ribadisce: "Compito dell’Avis, oltre a creare le condizioni per una raccolta di sangue continuativa e regolare, è sensibilizzare e diffondere la cultura del dono, garantire un’ampia base di donatori attivi. Si può fare, collaborando, senza personalismi".

Marisa Colibazzi