Un metodo diverso ma anche un percorso di riflessione e di crescita che guarda all’intera regione Marche. È il progetto di Roberto Mancini, con lui è nato da un anno il movimento ‘Dipende da noi’, un impegno civile orientato a sinistra: "Il nostro motto non è prima i marchigiani ma insieme tutti quelli che vivono nelle Marche. Abbiamo vissuto una mancata risposta alla crisi del terremoto, una cattiva risposta all’emergenza Covid, noi chiediamo che si cominci a dare risposte diverse, dove si punti alla dignità del lavoro e alla lotta alla povertà in chiave ecologica. La sanità deve essere diffusa sul territorio e pubblica, con almeno due ospedali funzionanti per ogni provincia". In lista 30 candidati, "novità rispetto all’usura di chi fa politica in modo professionale, coerenti con il nostro programma che è basato sul prendersi cura, sul dialogo con chi non vota più". Non è un voto sprecato, assicura Mancini, semmai è l’unico modo per arginare la destra e per cominciare a costruire davvero un’alternativa. Per il collegio di Fermo si mettono in gioco volti noti soprattutto al mondo del sociale, a partire da Stefano Ricci che ha cominciato la sua carriera al centro nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, dove sono nati i servizi per i minori che funzionano ancora oggi: "In 11 anni da dirigente regionale per costruire l’integrazione socio sanitaria non sono riuscito a costringere questi due ambiti a lavorare insieme. Io credo che si possa fare. La macchina regionale non permetteva di dare risposte migliori. La provincia di Fermo può essere anche un territorio interessante, piccolo e concentrato, dove sperimentare una modalità di partecipazione diversa". Mina Viscione ha lavorato come dirigente scolastica, a Fermo ha costruito il metodo di integrazione che ancora oggi è modello non solo per la regione Marche, nella scuola di San Tommaso che vede una presenza di stranieri superiore a quella degli italiani, per lei la politica è davvero fare qualcosa di buono per gli altri. Così come per Fabio Bernardini, infermiere della terapia intensiva di Ancona, volontario in Afghanistan per due missioni, pensa ad una sanità che dia risposte a tutti, allo stesso modo, puntando sempre al benessere delle persone, sognando la nascita della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, vicino ai territori. L’ultimo nome è quello di Luisella Pieroni che pure viene dalle cooperative e dai centri di aggregazione per l’infanzia e l’adolescenza, nella prevenzione del disagio.
A Fermo per il futuro sindaco si procede sulla base dell’esperienza avuta in Consiglio comunale con Massimo Rossi e L’Altra Fermo, sottolinea Giuseppe Buondonno: "Avevamo dato disponibilità al dialogo ma poi l’accordo sul candidato sindaco lo hanno fatto senza di noi e secondo le solite logiche che noi rifiutiamo".
a. m.