Sul dragaggio eseguito all’imboccatura del porto e con particolare riferimento sull’evidenza pubblica per l’assegnazione dei relativi lavori i Dem vogliono vederci chiaro e chiedono l’accesso agli atti. Dicono di averlo deciso prendendo anche in considerazione le dichiarazioni del concessionario del porto riguardanti proprio la citata evidenza pubblica a cui avrebbero partecipato 4 ditte di cui 3 con un ribasso dello 0%: "valutata pure la rilevanza in sé della questione che ha comportato un investimento di oltre 600mila euro – aggiungono i Democratici – non possiamo non fare chiarezza attraverso uno specifico accesso agli atti vista la nostra funzione di controllo". La richiesta di accesso agli atti e di rilascio di tutta la documentazione inerente la gara di appalto è firmata dalla consigliera comunale del Pd Catia Ciabattoni , la quale, rivolgendosi al sindaco Valerio Vesprini e alla segretaria generale, Maria Stella scrive: "ai fini dell’esercizio del proprio potere e dovere di controllo quale componente del Consiglio comunale di Porto San Giorgio e in relazione alle indiscrezioni e notizie che si sono diffuse, sussistendo quindi la necessità di doverosa chiarezza, chiede che le venga rilasciato l’elenco completo degli atti e dei provvedimenti adottati nell’ambito della procedura di affidamento dell’appalto per i lavori di dragaggio all’imboccatura portuale".
Sui lavori di dragaggio molto criticamente si è espresso il presidente della società Marina concessionaria del porto turistico, Renato Marconi. Ha mosso dei rilievi sia sulle scelte per le operazioni di escavo che su alcuni aspetti riguardanti l’appalto. Secondo lui hanno sbagliato ad effettuare il dragaggio a novembre, mese che rientra nel periodo dell’anno novembre-maggio in cui l’insabbiamento avviene per il 95% per cui la sabbia tornerà durante l’estate nelle aree appena dragate. Altro appunto riguarda la decisone di ripascere l’arenile nord senza ter presente che il senso delle correnti è nord-sud, per cui la sabbia tornerà nella zona portuale. In merito alla gara di appalto il presidente Marconi ha osservato che le 5 ditte invitate nessuna aveva i mezzi adatti per fare il lavoro tant’è vero – ha puntualizzato – che quella risultata assegnataria, specializzata in prevalenza in lavori edili e di ristrutturazione, ha subappaltato ad un’impresa di Marghera che ha eseguito l’intervento a regola d’arte. Da ultimo, secondo lui, non è di facile interpretazione che tre ditte partecipanti all’appalto abbiano effettuato un’offerta dello 0%.
Silvio Sebastiani