
Gli avvocati Lupi e Giostra, la mamma dell'imputato e nel riquadro Teima
Fermo, 22 marzo 2025 - E' stato fissato per il 7 maggio prossimo alle 9.30 il processo con giudizio immediato per Sohaib Teima, il 21enne di Fermo, in carcere a Torino, accusato di aver ucciso con un'arma da taglio alla fine del marzo 2024 la sua compagna di 22 anni, Auriane Laisne, di Lione, all'interno di una chiesetta diroccata a La Salle, in Valle d'Aosta.
Il giovane, arrestato in Francia e estradato in Italia il 18 novembre scorso, ha sempre respinto tutte le accuse. "Sono innocente – ha ribadito nell’ultimo colloquio con suoi legali, gli avvocati Igor Giostra e Lucia Lupi - non l'ho uccisa io e non avevo alcun motivo per farlo a parte qualche scaramuccia tra due persone che hanno una relazione. Non sono stato io, gli inquirenti devono cercare altrove”.
Gli inquirenti, però, non hanno mai preso in considerazione altre piste, visti i tanti gravi indizi raccolti. La richiesta e l’accoglimento del rito immediato, una formula che prevede gravi indizi di colpevolezza in mano ai magistrati inquirenti. Le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Aosta nei confronti di Teima sono di omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che era legato sentimentalmente alla vittima, e l'occultamento di cadavere, aggravato perché con questo gesto mirava a garantirsi l'impunità. Il processo si terrà davanti alla Corte d’Assise di Aosta a composizione mista: sugli otto membri che compongono il collegio, due sono giudici togati a tutti gli effetti, mentre gli altri sei sono giudici popolari, cioè cittadini “prestati” alla magistratura senza però essere magistrati veri e propri.
La selezione dei giurati popolari è già stata compiuta in questi giorni, ma è tenuta rigorosamente segreta come previsto dalla procedura penale.
Salvo colpi di scena, come un’eventuale confessione dell’imputato all’ultimo minuto, quello che si preannuncia è un processo indiziario e quindi con un epilogo incerto fino all’ultima udienza. E’ vero che la Procura di Aosta ha in mano moltissimi gravi indizi, come la presenza a La Salle di Teima il giorno dell’omicidio, alcuni appunti scritti che testimonierebbero del rancore da parte del ragazzo nei confronti di Auriane, le localizzazioni delle sim card dei due attraverso le celle telefoniche, ma non ci sono testimoni che hanno assistito al delitto che possano provare, oltre ogni ragionevole dubbio la colpevolezza del 21enne fermano. La parola passa alla giuria.